Lunedì pomeriggio, di un qualsiasi giorno di una settimana qualsiasi. Più o meno, ieri. Un trillo al cellulare: è l’uno che telefona all’altro.

“Ciao, Luno”.

Breve pausa di silenzio.

“Ah, ciao, Luno! Non ti avevo riconosciuto”.

“E infatti non so se hai capito chi sono… Prova a fare mente locale. Se tu sei Luno, e stai rispondendo a una chiamata, all’altro capo non ci puoi essere tu. Giusto?”.



“Riesci sempre a fregarmi Ellaltro! Io dietro a queste tue periodiche elucubrazioni mi perdo. Buon per noi che tu sai sempre dove ci troviamo, vero?”.
“Eccerto! Te la dico io la collocazione: più o meno in mezzo a una strada, come te…”.

“Ma se sono sul balcone di casa, Ellaltro!”.

“Sì, Luno, ma il pezzo?”.



“Quale pezzo?”.

“Il pezzo del Sussi di domani…”.

“Aaaah, quello! Non preoccuparti, Ellaltro, la notte porta consiglio!”.

“Ma Luno! Non sono nemmeno le due del pomeriggio…”.

“Vero. Ma ho intenzione di spararmi una pennica che neanche di notte. Accendo la tele un paio di minuti e sono bello che impacchettato. Vedrai che qualcosa verrà fuori. A dopo, Ellaltro!”.

(un po’ sconsolato) “Ciao, Luno…”.

Quel che segue, è il sommario e allucinogeno resoconto di una robusta sosta sul divano, un mix tra riposo, dormiveglia e narcolessia che molti tra voi ben conoscono e praticano. Si aggiunga la soglia di attenzione, quanto mai sommaria, nei confronti del più classico degli elettrodomestici da salotto, che la tecnologia ha così migliorato da essere in grado di rimanere perennemente acceso, con il suo poliedrico campionario di immagini e fonemi per lo più casuali, anche a uno stato più elevato di coscienza; lo stato di alterazione della psiche, messo a contatto con questa lastra (un tempo scatola) magica, produce pensieri. Nella specifica situazione è toccato a Luno, ma poteva essere comodamente d’Ellaltro.



La nonna sarà vaccinata e sapete perché? Perché siamo famosi!

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Sorpresa! Alle prime 100 chiamate da telefono fisso, insieme al nostro materasso memory avrete in regalo, a scelta: una vacanza, alle Bermuda; un suv 4×4, oppure un televisore 164 pollici con dolby surround integrato.

Sì, è vero, mi sono integrata bene: ma tra farine di grano duro (e dura scorza) ci si intende.

Il pane che facevano nonna e zia aveva un sapore che ricordo ancora e (quasi a chiudere il magico cerchio lisergico) la zia non so, ma la nonna sarà vaccinata e sapete perché? Perché siamo famosi!

Un trillo al cellulare: è l’uno che telefona all’altro.

“Luno! A che punto sei? È quasi ora di cena!”.

“Tranquillo, Ellaltro! Ho dormito fino ad ora, ma un paio di idee me le sono fatte venire. Te le butto giù e te le invio. Ok?”.

“Mi fido di te, Luno. Anche questa settimana speriamo di sfangarcela…”.

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