Lavinia, sfregiata dall’ex con l’acido a Varese, era convinta che l’uomo voleva ammazzarla e non solamente ferirla quando l’ha aggredita con un coltello, mandando lei in terapia intensiva e uccidendo il papà di lei. A La Vita in Diretta racconta: “Pensavo di morire, vedevo il sangue uscire. Quando ho visto mio papà steso a terra ho pensato che fosse arrivata la sua ora: quando ero in ospedale e l’ho sognato, ho capito che non c’era più”. L’assassino, Marco Manfrinati, si è mostrato in un modo diverso da come realmente era: “Ero sicura di aver conosciuto il principe azzurro, era perfetto in tutto. A un certo punto ho capito che avevo paura di mio marito, con il quale per anni avevo fatto tutto: in quel momento non c’è niente da dire, devi prendere e andar via, è l’unico modo per salvarsi la vita“.



Dopo aver lasciato casa, Lavinia ha denunciato le violenze subite: “Io sono andata via ma credo di non essere stata creduta da nessuno. Lui è un manipolatore, è un avvocato stimato. Io non ho più niente da dirgli, neanche gli animali fanno queste cose. Lui non è una persona, non è niente”. Dopo un mese in terapia intensiva e una serie di interventi, la giovane sfregiata dall’ex a Varese sta meglio: “Fisicamente mi sto riprendendo. Sto meglio, devo starlo perché la vita va vissuta a pieno. Sono una mamma, una lavoratrice, ho tante cose da fare. E credo di avere anche una responsabilità nei confronti di altre ragazze che sono state in questa situazione: quando vedo le mie cicatrici penso che dovrei tenerle per far vedere cosa è successo e aiutare qualcuno a prendere la decisione giusta nel momento giusto, ovvero quella di andare via, senza incontri chiarificatori né altro”.



Lavinia, sfregiata dall’ex a Varese: “Era una tragedia annunciata”

Lavinia era già scappata di casa due anni fa, davanti alle prime avvisaglie di violenza da parte di Marco Manfrinati: “Era una tragedia annunciata, lui stesso mi aveva detto ‘Qualcuno finirà al cimitero o in terapia intensiva’. Mio papà è al cimitero e io in terapia intensiva: io lo avevo detto, lo avevo denunciato e non mi hanno creduto. Non è stato dato il peso giusto alle parole che dicevo: sono sembrata esagerata e presa alla leggera, non con la serietà che io mi aspettavo”. “Mi aveva ingannata” racconta ancora la donna sfregiata dall’ex a Varese, che ribadisce come inizialmente sembrasse il ragazzo perfetto, il principe azzurro.



Parole che conferma anche la mamma Marta: “Si era presentato come un bravo ragazzo, che fa beneficenza e aiutava i disabili. Diceva che accompagnava il suo amico disabile, che giocava a carte con lo zio malato. Guarda caso dopo il matrimonio sono scomparsi sia l’amico che lo zio, anzi, non sono neanche venuti alle nozze. È un manipolatore, ci ha truffato, e ritengo anche che abbia manipolato chi lo ha interrogato nell’ambito dei provvedimenti giudiziari, fingendo che mia figlia non gli faceva vedere il figlio”.