Sono pesantissime le accuse nei confronti di due carabinieri in servizio fino a poco tempo presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano: «Una serie indeterminata di perquisizioni e sequestri illegali, furti e rapine – scrive la Procura meneghina come si legge su IlGiornale.it – ai danni di soggetti sottoposti a procedimenti penali e ai danni di prostitute, soggetti stranieri e ospiti di strutture alberghiere». Gli arrestati si chiamano Arturo Pacini e Roberto Geraci, e pare che i due mettessero a frutto le informazioni di cui disponevano durante le indagini, per realizzare colpi assieme ad altri cinque colleghi, al momento non è arrestati.
Nei confronti di uno dei due vi è anche l’accusa di aver sfruttato per anni una prostituta, accumulando i suoi incassi per un totale di circa 250mila euro. Secondo quanto riferisce il quotidiano, l’indagine sarebbe nata dalla ex compagna di Pacini, che avrebbe denunciato una serie di “imprese”dello stesso appuntato e di Geraci, rivolgendosi alla Procura per ottenere l’affidamento dei figli.
SFRUTTAMENTO ESCORT, RAPINE, FURTI: DUE CARABINIERI ARRESTATI, ALTRI INDAGATI
E’ così scattata un’indagine riguardante alcuni carabinieri fra gli altri anche Alberto Lazzeri, militare già noto alle forze dell’ordine perchè incriminato e condannato a 4 anni in Appello (poi prescritto in Cassazione) per aver sottratto grandi quantità di droga dai sequestri.
Lazzeri, assieme a Pacini e Geraci, sarebbe accusato di aver rapinato la casa di Ester Barbaglia (Maga Ester), nota chiromante della Milano bene: il 4 agosto 2005 i carabinieri «mediante minaccia consistita nel rivolgere contro Ester Barbaglia – scrivono i pm – una pistola e con violenza consistita ne legarle i polsi con nastro adesivo e chiuderla in bagno, si impossessavano di gioielli e di una somma imprecisata di denaro». La chiromante, all’epoca dei fatti, era sotto indagine del Ros, di conseguenza Lazzeri aveva potuto accedere alle informazioni sulle telecamere spia all’interno dell’abitazione e dove era nascosto il denaro. “Resta da chiedersi – si domanda IlGiornale – come sia stato possibile che nessuno si sia accorto di nulla per anni, e che per scoperchiare la storia ci sia voluta la denuncia della ex”.