Vittorio Sgarbi, intervenuto nel corso dell’edizione speciale di ieri del Tg5, in onda sulla quinta rete, dedicato alla scomparsa del Cavaliere, Silvio Berlusconi, suo grande amico da sempre. È lo stesso critico d’arte e politico a dirlo, “aveva un rapporto con me molto affettuoso” lasciando trasparire la sua totale devozione e l’affetto provato per tanti anni, e non sopito neppure con la morte, nei confronti dell’ex presidente del consiglio.



Vittorio Sgarbi, d’altronde, è stato tra le persone che sono rimaste vicine a Silvio Berlusconi nel corso degli anni, nonostante gli scandali, le accuse e i processi, ai quali non ha mai voluto dare adito. Ma è stato anche tra quelle persone che erano al suo fianco in questo ultimo periodo, dal primo ricovero al secondo, e a lui il Cav parlò del suo grande progetto politico per il futuro. “Mi disse ‘non posso candidarmi a 90 anni'”, racconta Vittorio Sgarbi sul progetto di Berlusconi, “e disse che immaginava un partito repubblicano, un grande partito che rappresentasse quei valori che lui ha portato in campo garantendo la democrazia, che era stata commissariata da una dittatura giudiziaria intollerabile”.



Sgarbi: “Spero di incontrare Berlusconi, con i miei genitori, in Paradiso”

Andando avanti nel suo intervento, senza troppi problemi Sgarbi racconta di non aver mai visto difetti in Berlusconi. “Mi sembrava perfetto, c’era una sintonia perfetta e l’ho difeso anche nelle situazioni più difficili. In lui non c’era il difetto, ma il sentimento del bene. Era un uomo buono, faceva il bene e voleva il bene, aiutava gli altri e non ha mai fatto nulla che non fosse corretto. La sua migliore rappresentazione era quella di un divertimento infantile”, racconta, “la felicità di essere bambini”.



Rivolgendo, invece, un ultimo saluto a Berlusconi, Sgarbi ha detto che “faccio fatica a pensare di non poterlo rivedere e divertirci. Faccio fatica a pensare che il paradiso sia qualcosa di diverso da ciò che troviamo e facciamo sulla terra, ma adesso che non c’è più mi viene da sperare che ci sia un aldilà dove lo possa rincontrare, per tornare a divertirmi e giocare con lui, con le tante cose che avevano in comune e la forza di difendere i buoni diritti di chi è stato ingiustamente accusato. Ha subito una violenza senza precedenti e io credo che debba essere vendicato. Oltre a quello che faremo sul piano politico”, conclude Sgarbi su Berlusconi, “spero di potergli parlare ancora, che ci sia un mondo in cui ci si può ritrovare e che lui in questo momento stia parlando con mio padre e mia madre“.