Volano parole grosse a “Stasera Italia” tra Vittorio Sgarbi e Piero Sansonetti. Tutta ‘colpa’ del green pass e del dibattito sulla possibile estensione dello stesso, come anticipato dal premier Mario Draghi in conferenza stampa. «Draghi, Brunetta e Forza Italia devono smettere di dire cose che sono contro la Costituzione, non solo italiana, ma anche europea», è andato subito all’attacco il politico e critico d’arte. Quindi, ha spiegato che «non è colpa di nessuno se, a parte il Turkmenistan, Belgio, Svezia, Germania, Inghilterra, Paesi Bassi hanno dichiarato incostituzionale il green pass». Sgarbi ha poi citato la Galizia: «Adesso o sono tutti pazzi, sono costituzioni di pazzi, ma noi abbiamo dei grandi europeisti: Draghi, Brunetta… e in nome di quell’Europa mettano una norma europea». Sgarbi ha dichiarato di sentirsi discriminato perché in Europa non c’è la stessa regola. «A chi devono prendere per il cu*o?», ha attaccato. Ed è a questo punto che ha fatto insorgere Piero Sansonetti: «Non possiamo fare che quando usciamo dall’Italia vedere che in Svizzera e in Spagna è proibito».



SGARBI VS SANSONETTI “VAI A FARE IN CU*O!”

Di fronte a queste affermazioni, il direttore de Il Riformista ha interrotto Vittorio Sgarbi: «Ma dov’è che è proibito il green pass scusa? Non è vero. Non è proibito da nessuna parte, non dire cose inesatte». Apriti cielo. «In Galizia e in Spagna, ignorante, è proibito. Vai a leggere, è incostituzionale». Allora Piero Sansonetti gli ha fatto notare che sulla Costituzione è scritto che si può: «Non ti inventare storie, non è vero che è proibito il green pass». «Sto parlando della Galizia, dell’Andalusia! Sto parlando della Spagna. Vai in Polonia, in Ungheria…», ha urlato allora Sgarbi. A questo punto il giornalista ha preferito irriderlo: «Non è vero che è proibito il green pass. Sì, sì vai in Polonia». Ma il critico d’arte non l’ha presa affatto bene: «Sì, vai a fare in cu*o, è ridicolo che sia obbligatorio da noi e non ci sia in Spagna».



In realtà non è né proibito né incostituzionale. Il tribunale della Galizia ha spiegato che ci sono state irregolarità di procedura da parte del governo della Galizia che, secondo i giudici, non ha sottoposto in maniera corretta alla valutazione dell’autorità giudiziaria l’ordinanza con cui introduceva il green pass obbligatorio nelle zone ad alto rischio contagio. Quindi, il via libera del tribunale era il requisito indispensabile, trattandosi di una misura limitativa di diritti individuali. In virtù di queste irregolarità, il requisito è stato considerato in determinate circostanze privo di vigenza.