Vittorio Sgarbi ha vinto la sua personale battaglia contro il tumore. L’annuncio più bello è giunto via social da parte del diretto interessato, che in prima persona aveva dato notizia del male che lo aveva colpito nell’ultimo periodo. “È stata dura, ma alla fine è andato tutto bene – ha dichiarato il politico e critico d’arte –. Ringrazio quanti si sono presi cura di me (non faccio nomi perché l’elenco sarebbe lungo) e in particolare i medici e gli infermieri del reparto di Oncologia dell’ospedale Regina Elena di Roma”.



Sgarbi ha anche voluto ringraziare chi, ogni giorno, sta al suo fianco e fa i conti con i suoi ‘sgarbi’ (voluto gioco di parole, ndr), raccontando di avere provato la sofferenza fisica di chi combatte questo male e aggiungendo che dal cancro si può guarire. Per questo, a chi sta affrontando una sfida come questa, dice: Resistere, resistere, resistere! In c*lo alla balena. E alle capre”. Nonostante le pesanti terapie delle ultime settimane, il sindaco di Sutri ha comunque continuato a presenziare alle dirette televisive alle quali è stato invitato e non ha fatto mancare neppure i suoi interventi video sui social network.



VITTORIO SGARBI E LA BATTAGLIA VINTA CONTRO IL TUMORE: “RISPETTO ALLA PANDEMIA, NOI MALATI DI SERIE B”

“Il Corriere della Sera”, a proposito di Vittorio Sgarbi, ha ricordato le sue dichiarazioni rilasciate a marzo, quando comunicò di essere affetto da tumore, scoperto casualmente in occasione di alcuni esami del sangue eseguiti per un semplice controllo. Fortunatamente, il critico d’arte non aveva un quadro di salute complicato e non c’erano metastasi e i medici sono riusciti con successo a debellare la malattia. Il politico, però, non aveva potuto fare a meno di denunciare come, a suo parere, a causa della pandemia di Coronavirus i malati oncologici venissero trattati come pazienti di Serie B: “In aula mi fanno tenere la mascherina, che fa male alla mia malattia e non serve per combattere il virus, che io non posso più avere perché l’ho già fatto. Un paradosso. Il mio caso si dovrebbe risolvere con la radioterapia, ma l’oncologia, in generale, oggi è vittima del terrorismo mediatico che si fa per la pandemia”.

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