Vittorio Sgarbi si “vendica” di Lilli Gruber, Nicola Porro e Barbara Palombelli a Non è l’Arena di Massimo Giletti. Quando il conduttore gli chiede di approfondire il retroscena secondo cui il caso Ciro Grillo abbia inciso sulla nascita del Governo Conte 2, non solo il critico d’arte e deputato ha svelato quel che sapeva, ma ha spiegato che non aveva ancora avuto modo di parlarne perché finora gli era stato impedito di parlarne. «Non l’ho potuta dire, perché non venivo da te, ma andavo spesso dalla Gruber. Ho provato quattro volte ma mi è stato impedito costantemente. Mi dicevano che non si può parlare di questo argomento, perché non c’entrava nulla Grillo», comincia a raccontare Vittorio Sgarbi. Per questo poi ha provato a parlarne nei programmi di Nicola Porro e Barbara Palombelli.



«Ho provato da Porro, un fronte diciamo più amico, e dalla Palombelli… Ma c’era l’idea di non entrare nella dimensione privata». Niente da fare anche in questo caso. E Vittorio Sgarbi non l’ha presa affatto bene.

GILETTI VS LILLI GRUBER “DA ME SI PUÒ PARLARE”

«Lilli Gruber mi ha impedito di dirlo, così come la Palombelli», ribadisce Vittorio Sgarbi a Non è l’Arena. A questo punto interviene Massimo Giletti, che si toglie un sassolino dalle scarpe: «Tu hai fatto un elenco di conduttori importanti, alcuni dei quali nemmeno mi invitano nei loro programmi. Non per questo non li difendo. Ognuno decide nei propri programmi quale linea avere, quali personaggi invitare, nell’assoluta libertà». Quando però parla accade qualcosa dietro le telecamere, perché poi il conduttore sbotta: «È inutile che dietro le telecamere… quando succede questo ci sono tutti i ‘vai avanti’, ma c’è la libertà di dire quello che si vuole. Si è in una rete in cui Cairo non mi ha mai detto in quattro anni di non dire una cosa». Quindi la frecciatina di Giletti alla collega Lilli Gruber: «Se la signora Gruber non vuole parlare di tante cose, ha la libertà e chi guarda giudicherà. Se uno invita gli stessi uomini, giudicherà e se li tenga. Ognuno è libero, oggi qui puoi parlare e siamo sulla stessa rete. Nessun problema».



IL RETROSCENA SU CASO GRILLO E GOVERNO CONTE II

Il riferimento è alle voci sulla nascita del Governo Conte 2, quindi all’alleanza tra MoVimento 5 Stelle e Partito democratico. «Io sono in rapporti molto stretti con grillini della prima ora che hanno ancora rapporti con lui e a cui lui ha confessato che in quel momento il suo unico problema era tutelare in qualche modo il figlio. Non dargli dei vantaggi, ma metterlo nella condizione meno svantaggiosa», spiega Vittorio Sgarbi a Non è l’Arena. Quindi sintetizza: «Io vedevo il nesso tra la dimensione privata che è totalmente scoppiata e quella politica. Per Grillo era più importante salvare il figlio che fare un buon governo, più di mandare a fare in cu*o Renzi e il Pd, che era quello che aveva fatto sempre». Quindi, Vittorio Sgarbi conclude: «Quel video è la fine dell’uomo pubblico. Si è spossessato. Non c’è più. Infatti, non ci sono più grillini che lo legittimano come il leader che è stato. Non c’è un uomo pubblico, c’è solo tragicamente un uomo privato».