Sarà per grazia di tutti i Santi che oggi festeggiamo, il rave party modenese che doveva insultare perfino il doloroso 2 novembre è finito in anticipo, e chapeau alle forze dell’ordine che, nonostante le paure aizzate da politici over 50 nostalgici dei loro bivacchi allucinogeni, non hanno caricato, picchiato, sgombrato con la forza.
L’ex prefetto Piantedosi era appena stato nominato che già appariva come l’oscuro inquisitore Frollo del romanzo di Victor Hugo. Tenebroso, pericoloso, sicuramente razzista e fascista. Avrebbe giovato alla sua immagine una maggior prudenza nelle esternazioni, ma comunque niente, quattro parole sull’insicurezza del capannone occupato abusivamente e via palco, tende, camper, braciole e canne. Hanno pure raccolto cumuli di immondizia e rassettato l’ex stalla per tori che li aveva accolti e scatenati in uno degli abituali sabba, che si tratti di Halloween o estivo, ogni occasione è buona.
Dunque bravi ragazzi, volevano divertirsi, non c’era nessun allarme. Come era normale che gli studenti – chiamiamoli così – de La Sapienza di Roma bloccassero l’ingresso dell’università per impedire un convegno con ospiti giudicati, da loro, fascisti e quindi indegni.
Incredibile, l’assoluzione opportunistica dell’illegalità quando serve a caricare a pallettoni il malcontento, per sostenere l’incapacità politica di chi ha perso le elezioni. Non si okkupa, non è libertario. Non ci si sfonda di alcool e droghe, non è lecito. A Torino ci furono tre poliziotti feriti, a Viterbo un morto, tre stupri e cinque ricoverati d’urgenza.
Quindi i rave si bloccano, prima, si identificano gli organizzatori, si punisce secondo la legge la loro azione illegale (e sarebbero bastate le leggi vigenti, se fatte osservare). Punto.
Peccato che la legge possano farla rispettare solo da sinistra, mentre da destra sempre e comunque sembrano arrivare solo operazioni di stampo “fascista”. La legge è uguale per tutti, ci insegnano. Per alcuni è un po’ meno uguale. Se poi si aizzano le piazze o gli accampamenti, se ci scappa la tragedia, si tratterà ancora e sempre di compagni che sbagliano.
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