La celebre popstar di origini colombiane Shakira è stata accusata per la seconda volta di evasione fiscale in Spagna, per fatti inerenti al 2018, quando viveva nel territorio spagnolo assieme al calciatore Gerard Piqué e ai due figli. Secondo l’accusa, la cantante in quel periodo, attraverso una “rete di società” avrebbe “simulato” il trasferimento dei suoi diritti musicali a diverse società strumentali, in modo fraudolento.



Complessivamente, secondo le accuse di evasione fiscale mosse a Shakira, quest’ultima avrebbe omesso il pagamento di circa 5,3 milioni di euro di Irpef, oltre ad altri 700 mila euro di imposte sul patrimonio. Nel 2018, insomma, non avrebbe pagato correttamente l’interezza delle tasse spagnole, pur risiedendo ufficialmente nel territorio dal 2015, quando spostò la sua residenza in Catalogna. La cantante, riportano le carte citate dal quotidiano La Stampa, avrebbe “utilizzato un quadro aziendale” al fine di dedurre un quantitativo “non adeguato” di spese fiscali. Inoltre, Shakira ha omesso di dichiarare circa 12,5 milioni di euro durante il suo tour mondiale El Dorado, tenuto tra giungo e novembre del 2018 in 22 paesi differenti, per un totale di 53 concerti.



Le precedenti accuse di evasione fiscale contro Shakira

Insomma, Shakira è stata accusata di evasione fiscale, per un totale che tra Irpef e mancate dichiarazioni degli introiti per il tour mondiale, ammonterebbe ad oltre 18 milioni di euro. La cantante colombiana non ha ancora commentato l’accaduto, ma è probabile che reagirà in modo simile a come fece nel 2021, quando la Spagna mosse una prima accusa di frode fiscale a suo carico.

Quell’anno, infatti, venne presentata la prima denuncia per evasione fiscale contro Shakira, sempre da parte della Spagna. In quell’occasione, il fisco ritenne che aveva dichiarato in modo errato 14,5 milioni di euro tra il 2012 e il 2014, chiedendo il pagamento di una maxi multa da 24 milioni di euro. Shakira in questi anni ha sempre ribadita la sua completa estraneità all’accaduto, anche per mezzo del suo avvocato, rifiutando qualsiasi accordo ed accettando di presentarsi a processo. Il 20 novembre dovrà presentarsi al Tribunale di Barcellona per difendersi dalle accuse.