Anno nuovo, stessa storia. Questa volta gli ultimi amanti di Magritte che affollano da giorni le pagine di tutti i giornali sono Piqué e Shakira. Da quando la cantautrice colombiana ha fatto uscire la sua nuova canzone, BZRP Music Sessions #53, prodotta insieme al dj argentino Bizzarap, non si parla d’altro. Non è una novità che la fine di una celebre storia d’amore diventi per molti una divertente forma d’ora d’aria. Forse, ma proprio forse, a questo ci si può arrendere. Ma davvero ci si vuole abituare al godere di fronte a una conclamata autodistruzione e a un profondo dolore?
Istintivamente si prova una forte simpatia per questa revenge song di Shakira. Chi non l’ha provata non conosce lo scocco dell’empatia. Ma se ci si fermassimo un solo attimo, se ci allontanassimo dal traffico di una Twingo e una Ferrari, ci accorgeremmo che per questa famiglia, ma soprattutto per la psiche della cantante, questa canzone è e sarà un “quasi”suicidio. Non solo il dolore rimarrà tale e quale, ma si contaminerà ed esploderà più del suo fatturare- Basti pensare al pupazzo strega che ha recentemente posizionato sul balcone per scontrarsi anche con i suoceri-.
Ma cosa c’è da aspettarsi da una donna che per un profondo dolore, si accosta da sola ad un oggetto? Cosa c’è da aspettarsi da un uomo che risponde alla provocazione comprandosi una Twingo? Cosa c’è da aspettarsi da due persone che non riescono a guardarsi più e a essere “mano che illumina le stelle”? – Non ha forse più umanità e speranza “il mastica e sputa” di De André? – Cosa c’è da aspettarsi da una stampa che li mercifica e che spiega per filo e per segno le tappe della distruzione di una storia d’amore? Solamente un “quasi”suicidio. Quasi, perché tutta questa spazzatura prima o poi finirà nel nulla o verrà redenta da quei due bambini che hanno insieme.
Rimarranno due persone ammaccate con figli pieni di ferite, purtroppo questo rimarrà, ma non distrutti. C’è chi forse fortunatamente si accorgerà di aver perso, detto benevolmente, amici di “merda”- non c’è altra parola per chi aiuta a nascondere un tradimento per due anni e mezzo – c’è chi forse sfortunatamente forse si accorgerà che non è vera compagnia quella di aiutare ad aizzare contro la ex. Ma la cosa certa che tutto questo finirà. E rimarrà la voglia di quell’attimo. Quell’attimo in cui fermarsi. Rimarrà la voglia di uscire dal traffico di una Twingo e una Ferrari. E si accorgeranno, come canta Lucio Dalla in uno dei suoi tanti capolavori, che serve un camion “no, quello. Quello più grande che c’è”. E che ne serviranno “altri cento per portare via quel che abbiamo dentro e che nessuno sa cos’è”. Altro che una Twingo e una Ferrari. Ma anche 101 camion basteranno?