La carriera di Shalana Santana dal Brasile all’Italia

Sahalana Santana è una famosa modella e attrice di origini brasiliane ed è anche la moglie del noto attore Massimiliano Gallo. Shalana , classe 1983, ha iniziato la sua carriera in Brasile a soli 20 anni come modella, poi dopo una serie di eventi si trasferisce a Milano e poi a Napoli e riesce a realizzare uno dei suoi più grandi sogni, fare l’attrice.



Shalana inizia a studiare alla scuola di cinema “La Ribalta” e la sua bellezza e bravura non passano inosservati, tanto che nel 2018 l’attrice inizia la sua carriera cinematografica all’interno del cast della serie televisiva “Don Matteo” (undicesima stagione).In quello stesso anno Shalana interpreta la professoressa “Amina Venturi” nel film “Arrivano i prof” mentre nel 2020 veste i panni di “Marielita” nella serie tv “L’alligatore” e lavora come interprete al video “Fa caldo” di Enzo Gragnaniello. Oltre ad aver preso parte in ruoli minori di altri film e serie tv, Shalana ha anche recitato a teatro e ha fatto parte dell’opera “Resilienza 3.0” di Massimiliano Gallo.



Shalana Santana e Massimiliano Gallo: “E’ stato tutto molto naturale…”

Oltre ad essere una bravissima attrice, Shalana Santana è anche mamma. Quando arrivò in Italia per la prima volta nel 2006 si trasferì a Milano con l’allora compagno Alessandro Lukacs, dentista napoletano. Shalana e Alessandro avevano avuto un figlio: Leon ma poi dopo il 2011, l’attrice si innamorò dell’attore e attuale compagno Massimiliano Gallo. Il compagno durante un’intervista a “Da noi a ruota libera” aveva raccontato: “L’ho invitata a bere un caffè. È stato tutto molto naturale. Abbiamo cominciato a parlare e ci siamo accorti molte ore dopo che il caffè non solo non l’avevamo preso, ma che non c’era neanche un bar nelle vicinanze”.



Shalana invece in merito al loro rapporto affermava: “La nostra vita gira intorno al cinema. Parliamo molto, guardiamo cose insieme, leggiamo. C’è un enorme rispetto tra noi. carriere però sono indipendenti, abbiamo modi di lavorare e ritmi diversi. Non siamo coinvolti nelle scelte reciproche, ma confrontiamo di continuo. Subisco molto il fatto che qualcuno possa pensare che lavoro perché sono la sua compagna: mi fa orrore l’idea della raccomandazione, della spintarella”.