Nonostante un patrimonio di circa mezzo miliardo di dollari fra contratti Nba e sponsor vari, Shaquille O’Neal non è intenzionato a far crescere i propri figli nella “bambagia”. Parlando nelle scorse ore in occasione del podcast Eran Your Leisure, l’ex star dei Los Angeles Lakers si dice convinto che i propri figli, ben sei, debbano faticare per diventare qualcuno: “devono imparare cosa sia l’impegno e farsi strada nel mondo del lavoro con le loro gambe. Per questo sono un po’ arrabbiati con me, ma non mi capiscono. Gli dico sempre: ‘Noi non siamo ricchi, io sono ricco’”.



Il 49enne di Newark, famoso per le sue maxi dimensioni (ha il 52 di piede), ha quindi aggiunto: “Devono ottenere una laurea o un diploma superiore o, se vogliono che investa in una delle loro attività, non potranno fare altro che farmi una presentazione a tutti gli effetti. Devono vendermela. Questo è qualcosa che ho chiarito molto bene, non darò loro neanche un soldo solo perché sono i miei figli”. La cosa fondamentale, quindi, è che i figli di Shaquille O’Neal (visto tra l’altro recentemente al gran premio di Formula 1 degli Stati Uniti durante le premiazioni finali), studino e imparino qualcosa: “Sanno che questa è l’unica regola: che studino. Non mi interessa se giocano a basket”.



SHAQUILLE O’NEAL E I SOLDI AI FIGLI: LE PAROLE SIMILI DI CRISTIANO RONALDO

Come detto sopra in totale Shaquille O’Neal, per tutti semplicemente Shaq, ha avuto sei figli di cui quattro dall’ex moglie Shaunie, e altri due invece da una precedente relazione. Le parole dell’ex star della Nba non devono comunque sorprendere più di tanto in quanto soltanto pochi giorni fa Cristiano Ronaldo aveva rilasciato delle dichiarazioni molto simili, specificando di volere che i propri figli imparino cosa significhi fare dei sacrifici, e non crescendo nella ricchezza e circondati dal lusso: “Hanno tutto facile – aveva raccotnato al Daily Mail – hanno computer, hanno del buon cibo in tavola, non devono sacrificare molto per ottenere ciò che vogliono. Ma devono essere umili. Devono lavorare sodo. Devono rispettare le persone, devono imparare a soffrire un po’”.

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