Sharon Stone, nell’autobiografia dal titolo “Il bello di vivere due volte”, racconta la sua rinascita dopo l’ictus che l’ha colpita nel 2001. All’epoca, aveva da poco adottato il primo figlio, Roan e in ospedale ebbe una visione. “Una notte mi sono svegliata e ho visto mia nonna Lela in piedi davanti al mio letto. Fin qui niente di strano se non fosse che mia nonna era morta da una trentina d’anni […] Mi ha detto: ‘Non riusciamo a capire che cos’hai, ma in ogni caso non muovere il collo e poi è sparita’”. Sharon Stone, dopo aver fatto tutto ciò che le aveva detto la nonna, è guarita. Dopo l’ictus, tuttavia, ha dovuto combattere per il figlio Roan. “Avevo perso molto: la carriera, i risparmi, l’affidamento di mio figlio, il mio cosiddetto matrimonio, le offerte di lavoro, la capacità di ricordare la pagina di un copione dopo averla letta solo un paio di volte e quel tipo di bellezza luminosa che non mi ero neanche accorta di aver avuto”, racconta Sharon Stone come si legge sul settimanale Chi, nel numero in edicola.
SHARON STONE: “AVREI VOLUTO ACCOLTELLARE MIO NONNO”
Per diventare mamma, Sharon Stone ha dovuto combattere. “Ho combattuto per mio figlio mettendolo in cima alle mie priorità. L’ho fatto per 13 anni. Ho giocato una lunghissima e difficilissima partita a scacchi per l’affidamento”, ha raccontato l’attrice. Nel suo passato c’è anche un grandissimo dolore. La Stone, infatti, quando aveva otto anni, ha visto il nonno abusare della sorella minore Kelly. “Avrei voluto accoltelarlo a morte e quando ho interpretato la serial killer in Basic Instinct, ho attinto alla rabbia covata, ho fatto uscire l’oscurità che avevo dentro“, ricorda l’attrice. Proprio sul film che l’ha resa un’icona, inoltre, la Stone ricorda che il regista le chiese “di togliere le mutandine“. All’anteprima del film, l’attrice si rese conto che le sue parti intime erano visibili e reagì dando uno schiaffo al regista. Oggi, Sharon Stone si gode l’affetto della sua famiglia e degli amici.