Torna a parlare Mario Ruocco, suocero di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a Terno d’Isola in strada durante una passeggiata notturna, mentre il compagno, Sergio, era in casa a dormire. Martedì pomeriggio l’uomo è stato sentito in commissariato insieme al figlio, come persone informate sui fatti: al Resto del Carlino, lui spiega come è andata davanti ai carabinieri. “Mi hanno chiamato alle due del pomeriggio, pensavo che sarebbero stati cinque minuti. Invece siamo stati in caserma a Bergamo dalle tre alle nove di sera”. A Mario hanno chiesto della sua vita da sposato, del lavoro, del divorzio. Poi dei tre figli e ancora di Sergio e Sharon e delle loro amicizie.



Mario Ruocco si dice tranquillo: “Abbiamo fatto la deposizione, siamo persone pulite, sia io che mio figlio” spiega. Secondo il suocero, Sharon Verzeni e il figlio andavano “d’amore e d’accordo. Sergio aveva trovato l’anima gemella, volevano un figlio”. A detta di Mario, sia Sharon che suo figlio Sergio erano bravi ragazzi. Il figlio, in particolare, “ha cominciato a lavorare che aveva 15 anni e adesso ne ha 38. È un ragazzo serio”.



Sharon Verzeni, il suocero Mario Ruocco: “Sergio quella sera era stanco”

La sera in cui Sharon Verzeni fu uccisa, era uscita da sola a fare una passeggiata: Sergio Ruocco dormiva. Il papà Mario, a Il Resto del Carlino, spiega: “A volte faceva la passeggiata con Sharon ma quella sera era stanco, la mattina doveva svegliarsi alle sei. La notizia gliel’hanno data i carabinieri”. Il suocero continua a ripetere la stessa ipotesi fatta ormai da settimane: secondo Mario Ruocco, qualcuno potrebbe essersi invaghito di Sharon e lei potrebbe aver rifiutato le sue avance, facendogliela pagare.



Mario spera che le indagini possano trovare il colpevole e capire di fosse quella macchina che dopo l’urlo, ha sgommato andando via: forse lì si trovava l’assassino di Sharon. “Ho fiducia che lo trovino, ma se la cosa va avanti ancora un po’ è capace che l’assassino se la svigni” conclude il suocero della giovane uccisa a coltellate in strada.