Nadire Kurti, la moglie di Shefki e la sua confessione choc: “ecco perché l’ho ucciso”
Nadire Kurti, 68 anni, avrebbe ucciso il marito Shefki in provincia di Rovigo, in seguito ai presunti maltrattamenti. Il Corriere della Sera svela oggi nuovi inquietanti particolari relativi a quel drammatico delitto. La donna, apparentemente fragile, ha ammesso di avere, da sola, ucciso e fatto a pezzi il marito con un’accetta e vari coltelli da cucina. La donna ha svelato la sua versione lo scorso 18 agosto, mentre è affiancata dal suo avvocato Franco Capuzzo, il quale la settimana precedente aveva insistito affinché la procura ascoltasse la sua cliente. Ma i carabinieri erano già a conoscenza di tutto poiché grazie ad un virus-spia installato nel cellulare del figlio della coppia, l’11 agosto avevano appreso le ammissioni della donna rese ai parenti nella sala d’attesa dello studio legale.
La confessione vera e propria da parte di Nadire Kurti sarebbe giunta 12 giorni fa quando la 68enne confessa agli inquirenti che il marito Shefki la maltrattava. Al momento però non sarebbe stata trovata alcuna prova di ciò. “Ho ucciso mio marito perché mi picchiava, ogni giorno da diversi anni. Mi dava dei pugni, diceva che dovevo andare via di casa perché voleva venderla”, avrebbe detto. Nadire si sarebbe anche convinta che lui avesse un’altra donna: “L’ho sentito parlare con una albanese che voleva 90mila euro”. A suo dire nei giorni precedenti l’omicidio le liti erano aumentate fino alle presunte minacce con un coltello. “E mi ha detto che mi faceva a pezzi. Poi è andato via, a dormire all’interno della discoteca che gestiva una volta”, ha aggiunto.
Nadire Kurti, il corpo del marito Shefki fatto a pezzi e messo nel freezer
Secondo gli inquirenti che indagano all’omicidio di Shefki Kurti, il delitto si sarebbe consumato tra il 21 ed il 22 luglio: “Quel giorno che io l’ho ammazzato (…) gli avevo detto di andarsene con l’altra donna, ma lui mi ha dato una sberla e io ho preso lo spaccalegna”, ha ammesso, “Gli ho dato un colpo, e poi gliene ho dati altri, finché non è morto”. La donna ha ribadito che l’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite, l’ennesima: “O moriva lui o morivo io”. Il primo colpo lo avrebbe sferrato alle spalle, colpendolo al collo. Poi sarebbero arrivati tutti gli altri, decidendo quindi di far sparire il corpo: “Con un lenzuolo l’ho trascinato in bagno, dove c’era la doccia”. Rendendosi conto che non ce l’avrebbe fatta a portare il cadavere all’esterno, lo avrebbe fatto a pezzi usando accetta e “un tagliacarne, che tagliava meglio”. La donna adopera anche due coltelli da cucina, che a detta di Nadire il marito aveva appena affilato e che usava per minacciarla.
Quello che sembra un vero e proprio film horror procede. La donna racconta di aver fatto a pezzi il corpo e messo “all’interno di sacchetti di nylon”, poi “ho messo i pezzi nel freezer che sta nel corridoio della mia abitazione e ho pulito tutta la casa”. Attesa la mezzanotte, per non farsi vedere, ha preso i pezzi dal freezer e li ha gettati nel canale.