Shel Shapiro parla della sua carriera e della sua vita privata ai microfoni di La Repubblica. Tra vecchi dolori e nuove prospettive di carriera, ha toccato tasti dolenti che lo hanno portato ad essere l’artista che è oggi. Uno tra questi è la morte della moglie: “per me è stato come essere investito da un treno”, è per lui difficile abituarsi alla mancanza della moglie, ma è ancora più complicato arrendersi al fatto che si sia tolta la vita. Infatti, quando il giornalista gli chiede se abbia trovato o meno una spiegazione a quanto accaduto, risponde così: “tutte le spiegazioni del mondo non sono sufficienti per comprendere un gesto così estremo” ma l’unica cosa che riesce a comprendere è che, probabilmente, avesse dentro di lei un dolore grande, impossibile da eliminare. Definisce quel dolore “così invasivo da divorarla giorno per giorno. Era come se gli anni della felicità, di una donna bella e intelligente, fossero spariti. Lasciandola sola e inerme”.
Shel Shapiro: il momento buio della sua vita
La morte della moglie non è l’unico dolore che ha dovuto affrontare. Era particolarmente vicino anche all’artista Mia Martini. Era vicino a lei con la mente e il cuore, ma non fisicamente. Infatti, dispiaciuto, rivela di aver saputo “solo molti giorni dopo della sua morte. Ero in Francia, irrintracciabile. La stupidità e la cattiveria purtroppo non hanno limiti”. Il periodo buio della sua vita, costellato da perdite, ebbe inizio dopo gli anni Ottanta. “Arrivarono i duri anni Novanta” descrive così il passaggio dai suoi anni d’oro al periodo più duro che ha vissuto: “dopo la scomparsa di Mariolina, dopo la fine del rapporto con Cristina, da cui avevo avuto altri due figli, mi sentivo nella classica situazione del che ci faccio io qui? Nel 1998 arrivò la depressione. ” spiega, e aggiunge che trascorreva le giornate completamente in modo passivo, senza fare nulla o a piangere, “seduto davanti a uno schermo spento”. Soltanto dopo qualche anno Shel Shapiro è uscito dalla depressione e racconta come: “reagisci facendo cose. Ho cantato, ho prodotto, ho scritto, ho perfino recitato. Mi sono aggrappato a ogni forma d’ arte, sapendo che non sarebbe stato più come la prima volta”.
Shel Shapiro oggi: da nemici a colleghi
Shel Shapiro e Maurizio Vandelli erano un tempo nemici. Oggi, invece, si ritrovano a fare insieme quello che da sempre è la loro vita: la musica. Per Shel Shapiro, la musica è divertimento e liberazione. Inoltre, come spiega a La Repubblica, i suoi anni sono solo un concetto astratto che non gli impediscono di fare qualcosa che ama. Distrugge così un luogo comune, che si presenta come un costrutto della società, secondo cui ad un certo punto della vita bisognerebbe smettere di fare determinate cose, solo per via dell’età. Adesso, però, spiega “sono ancora lì, mi piace esserci, senza la frenesia di una volta”. Continua a fare ciò che ama, ma a ritmi più lenti. E prosegue spiegando che “anche adesso che sono in tour con Maurizio Vandelli, un tempo rivali oggi insieme, ho la sensazione che l’ età sia solo un fatto anagrafico e non di testa”.