Il professor Shmuel Shapira, ex capo dell’Istituto israeliano per la ricerca biologica (IIBR) del Ministero della Difesa, si è scagliato contro la decisione di assegnare ad Albert Bourla, CEO di Pfizer, il prestigioso premio Genesis e contro lo stesso vaccino. Noto come il Nobel ebraico, il Genesis Prize viene riconosciuto alle «persone che sono di ispirazione per la futura generazione di ebrei». Bourla, che ha ricevuto voti da oltre 200mila persone sparse in 71 Paesi, è stato quindi premiato «per la sua leadership, determinazione e soprattutto per la sua disponibilità ad assumersi grandi rischi».
Per Shapira, che è stato anche a capo del progetto di sviluppo di un vaccino anti Covid israeliano, incarico da cui poi si è dimesso a causa dei ritardi accumulati, la decisione è «patetica». Inoltre, ha criticato il vaccino anti Covid che Pfizer ha sviluppato in collaborazione con BioNTech, giudicandolo «mediocre» ed efficace solo «a breve termine». In un’intervista a Chanel 12 il professor Shmuel Shapira ha poi rincarato la dose: «Ci sono scienziati israeliani molto più importanti».
“HO FATTO TRE DOSI E MI SONO AMMALATO…”
Albert Bourla, attacca il professor Shmuel Shapira, «è l’amministratore delegato di una società che non l’ha fatto per bontà d’animo, ma solo per rastrellare miliardi». Ma non è finita qui: «Sono stato vaccinato tre volte e mi sono ammalato. Molte persone si sono infettate dopo essere state vaccinate. Chiamare il vaccino moderatamente efficace è piuttosto generoso». Inoltre, ha criticato il governo israeliano per l’accordo con Pfizer all’inizio della pandemia, visto che «a lungo termine i loro vaccini hanno dimostrato di essere meno efficaci. Ci sono altri vaccini che sono molto più efficaci. Ci sono paesi con tassi di vaccinazione più bassi che hanno affrontato la pandemia proprio bene».
In molti sospettano però che le sue critiche derivino dal fatto che Israele non abbia appoggiato del tutto il vaccino dell’istituto di cui era a capo. «È stata la burocrazia che ci ha fatto fallire», ha spiegando lui, rivendicando l’efficacia del vaccino, anche contro la variante Omicron. In realtà, Israele si è affidato a Pfizer proprio perché lo sviluppo del vaccino dell’Istituto israeliano per la ricerca biologica (IIBR) aveva accumulato ritardi. In un nuovo libro, invece, sostiene di essere stato vittima di interferenze governative, inspiegabili ritardi normativi e “sabotaggio”.