Siamo solo al terzo episodio (dei 10 che ogni martedì Disney+ distribuirà fino al 23 aprile) e già possiamo inserire Shõgun tra le principali serie del 2024. Complice una spregiudicata strategia commerciale della Disney che offre per i prossimi tre mesi un abbonamento a 1,99 euro, la piattaforma ha stracciato tutti i record ottenuti in precedenza, raggiungendo nelle prime tre settimane oltre 9 milioni di visioni. Ma questo aspetto della vicenda nulla toglie alla qualità e al valore della serie tv, tratta dall’omonimo libro di James Clavell pubblicato nel 1975 e realizzata da Rachel Kondo e Justin Marks per la FX.
Shõgun è il titolo giapponese che viene attribuito al comandante militare a cui si affidano i poteri assoluti del dittatore, poteri che esercita fino alla vittoria. Per chi debba ricevere questo titolo è in corso da anni una lotta senza esclusione di colpi tra i 5 signori più potenti del Giappone. Siamo agli inizi del 1600. La guerra intestina e l’isolamento internazionale ha spinto il Paese del Sol Levante, nonostante le sue tradizioni gloriose e le sue ricchezze, fuori dalla storia e ai margini delle lotte per il controllo del pianeta iniziata dopo la scoperta del’America tra il XVI e XVII secolo.
Le grandi potenze europee (la Spagna, il Portogallo e il nascente Impero Britannico) si combattono senza esclusione di colpi. La conquista dei mari e dei porti è essenziale per sviluppare commerci lucrosi con i principali Paesi dell’Estremo Oriente. La loro forza militare (navi, cannoni, truppe addestrate, conoscenza delle rotte) piega facilmente Paesi che non hanno raggiunto lo stesso sviluppo tecnologico. Ma per mantenere il dominio sulle popolazioni, l’Europa usa la sua religione, espandendo attraverso gli ordini religiosi più forti, come i gesuiti, il controllo sui territori più importanti. Nel frattempo in Europa scoppia lo scontro religioso tra cattolici e protestanti, e il conflitto non risparmierà il resto del mondo, coinvolgendo anche le Missioni sparse in ogni angolo della Terra.
Il Giappone si troverà al centro di queste vicende. Quando il giovane marinaio inglese John Blackthorne riesce ad arrivare con la sua nave e quello che resta del suo equipaggio nei pressi di Osaka, viene fatto prigioniero e perseguitato proprio dai gesuiti portoghesi che hanno il controllo della città, come di Macao e degli altri porti orientali. La sua non conoscenza della lingua sembra un ostacolo fatale per la sua sopravvivenza. Ma l’incontro con la giovane Lady Mariko, che studia da anni le lingue europee, lo aiuterà a capire il particolare momento politico a cui è giunto il Giappone.
Egli stesso diventa così una pedina di un complesso e sottile gioco politico messo in atto da Yoshij Toranaga, il potente signore delle provincie meridionali giapponesi. Il Paese vive da anni una crisi profonda e per mantenere una finta pace è stato affidato, in attesa della maggiore età dell’erede al trono, a una commissione composta dai 5 signori più potenti il compito di risolvere pacificamente ogni controversia. Ma la guerra tra di loro sembra l’unica soluzione possibile.
La serie è stata già paragonata ai grandi successi di questi ultimi anni (chi la indica come la nuova Il Trono di Spade, chi trova analogie con Succession), proprio perché sembra riproporre un nuovo avvincente quanto estenuante conflitto per il potere, con continui passaggi dalla guerra senza esclusione di colpi alla più abile e sofisticata lotta politica, fatta di alleanze impossibili e trame ingegnose. Senza sottovalutare il ruolo che nelle vicende umane hanno sempre avuto la passione e i sentimenti.
Tra i protagonisti ritroviamo Anna Sawai nei panni di Lady Mariko. L’attrice giapponese è stata già apprezzata interprete di due recenti successi internazionali come Pachinko, la moglie coreana e Monarch. Nel ruolo del giovane capitano inglese John Blackthorne c’è invece il cantante e attore americano Cosmo Jarvis che abbiamo conosciuto in Peaky Blinders e Raised by Wolves. Inutile aggiungere che – grazie anche a un Giappone mai visto – i costumi, le scenografie, le ricostruzioni storiche e la colonna sonora sono di prim’ordine.
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