Secondo Giancarlo Posteraro, presidente del tribunale per i minorenni di Napoli, è ora che la giustizia italiana apra anche agli imputati under 14. La città partenopea, in particolare, sta vivendo un periodo molto complesso sul fronte della violenza minorile e questo è “sotto gli occhi di tutti. C’è un problema di repressione dei comportamenti violenti, ma purtroppo è anche la prevenzione che attualmente è un po’ carente. E quando parlo di prevenzione intendo principalmente non solo l’azione posta in campo dallo Stato, ma soprattutto l’educazione delle famiglie. C’è una capacità genitoriale da parte degli adulti che si sta ormai sempre più perdendo”.
Posteraro, sulle colonne de “Il Mattino”, si è detto quindi favorevole a introdurre la figura degli imputati under 14, ma non per adottare gratuitamente il pugno duro: la questione “ha più a che fare con il differente sviluppo evolutivo delle nuove generazioni, i tempi cambiano. Se cinquanta anni fa il minore di 14 anni poteva realmente essere ritenuto quasi un bambino e non avere una capacità di discernimento tale da fargli comprendere il gesto commesso, ora i tempi sono diversi. Vediamo bimbi di due anni che già smanettano sullo smartphone, questo implica una intelligenza e una maturità superiore rispetto a prima”.
PRESIDENTE TRIBUNALE MINORI DI NAPOLI: “SERVE APPLICARE LE LEGGI CON UN CERTO RIGORE”
Di fatto, oggi anche ragazzini molto piccoli hanno la possibilità di capire il disvalore delle violenze che commettono e poi, proprio perché non sono imputabili, vengono spesso appositamente utilizzati per la commissione di reati anche accessori, ad esempio per fare il ‘palo’ nelle piazze di spaccio. Con le norme attuali, però, gli under 14 non possono diventare imputati e, di conseguenza, “li rimandiamo a casa da famiglie, ha affermato Posteraro.
A parte l’età imputabile dei minori le leggi ci sono, ma che ci siano non è sufficiente: “Serve applicarle con un certo rigore, senza lasciarsi condizionare dal fatto che chi commette questi reati sia minorenne. Anche perché ormai queste atrocità non avvengono soltanto in ambienti sociali degradati o tra figli di pregiudicati, assistiamo ad una violenza che riguarda anche ragazzini cresciuti in cosiddette famiglie normali. Non ci deve essere paura nell’applicare rigorosamente la legge”.
GIANCARLO POSTERARO: “IMPUTATI UNDER 14? SÌ, MA PUNIRE ANCHE I GENITORI”
A giudizio di Giancarlo Posteraro, come si evince dall’intervista de “Il Mattino”, “sarebbe importantissimo punire i genitori degli eventuali imputati under 14. L’importante è che ci sia un dialogo costante tra le varie strutture dello Stato interessate e segnalare sempre le situazioni più gravi alla Procura dei minorenni che, talvolta, può anche decidere di togliere la patria potestà a genitori assenti o assegnare i ragazzini in istituti dove possono essere seguiti. Uno dei rimedi decisivi è la lotta alla dispersione scolastica”.
Servirebbe quindi un progetto di ampia portata per risolvere la piaga della delinquenza minorile? Ne è convinto il presidente del tribunale dei minori partenopeo: “Servirebbe proprio operare ragionando sui tempi lunghi. Bisogna intervenire sin da subito, soprattutto nell’educazione. A scuola, già dalle elementari, vanno insegnati valori e principi, va insegnata con rigore l’educazione civica. Veda, quando poi questi ragazzini arrivano a 14 o 15 anni, nella maggior parte dei casi la battaglia l’abbiamo già perduta”.