Il programma di Verdi e Si (partiti che si presentano alle Elezioni Politiche 2022 con il Pd nella coalizione del centrosinistra), per quel che concerne la scuola, prevede l’inserimento dell’educazione sessuale a partire dalla quinta elementare, ovvero l’ultimo anno della scuola primaria e poi la prosecuzione con cadenza biennale dal primo anno della scuola secondaria inferiore. In particolare, si parla di più cicli di quattro incontri ciascuno durante tutto il percorso della scuola dell’obbligo.
Come si legge nel documento, le lezioni non si baseranno esclusivamente su “gli aspetti di salute riproduttiva e contraccezione” ma si focalizzeranno, con strumenti e contenuti adattati alle diverse fasce d’età, “sul formare preadolescenti e adolescenti a vivere la propria sessualità, il piacere e l’affettività in maniera sana, consapevole, responsabile, rispettosa e senza pregiudizi”. L’educazione sarà “laica, libera da condizionamenti di matrice religiosa” e aiuterà gli studenti “a riconoscere e riflettere criticamente sugli stereotipi sessuali e di genere”. Inoltre, sarà “erogata da esperte ed esperti, coinvolgendo attivamente i docenti nella progettazione”.
Si e Verdi: “Educazione sessuale da 5° elementare”. La destra si oppone
La destra, alla lettura del programma di Si e Verdi, si è opposta fermamente alla ipotesi dell’inserimento dell’educazione sessuale a partire dalla quinta elementare. A dire la sua sui social network è stato Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione ed esponente della Lega. “Per Bonelli e Fratoianni, quindi, le priorità del Paese non sono l’inflazione galoppante, il caro energia, l’immigrazione incontrollata, le politiche economiche e fiscali. No, asse portante del loro programma è l’indottrinamento sessuale di bambine e bambini di 9 e 10 anni, possibilmente promuovendo le più radicali teorie che inneggiano alla fluidità di genere e alla cancellazione dell’identità binaria”, ha scritto.
E ribadisce: “Il programma sulla scuola proposto dalla sinistra è l’esempio plastico di ciò che si troveranno di fronte gli italiani il 25 settembre: una scelta di campo tra chi, come noi, è convinto che i bambini debbano essere protetti da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione e condizionamento e chi, come la sinistra, vuole farli diventare dei semplici contenitori del massimalismo ideologico in campo sessuale. Giù le mani dai bambini!”.