Si fingono clochard per avere il reddito di cittadinanza, ma in realtà sono “figli di buona famiglia”. È accaduto, come riportato da Il Giornale, a Trani, dove 48 ragazzi appena maggiorenni sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza proprio per avere incassato per mesi il sussidio senza averne diritto. La maxi truffa consisteva proprio nel dichiararsi senza fissa dimora, sottoscrivendo una dichiarazione Isee autonoma da quella del nucleo di origine.
Il meccanismo, sebbene le persone continuassero regolarmente a vivere coi genitori, ha funzionato. È in questo modo che i furbetti del reddito di cittadinanza hanno sottratto illecitamente all’erario ben 350 mila euro. In arrivo ce n’erano altri 200 mila, prima che le Fiamme Gialle si accorgessero del tranello e li smascherassero con un blitz denominato “affari di famiglia”. A incastrarli sono state le caratteristiche comuni: età inferiore ai 26 anni, non coniugati e senza figli. Adesso tutti sono stati denunciati e il sussidio ovviamente tolto. Dovranno, inoltre, restituire all’Inps le somme percepite.
Si fingono clochard per avere reddito di cittadinanza: la truffa scoperta a Trani
La notizia della maxi truffa dei giovani che a Trani si fingono clochard per avere il reddito di cittadinanza ha ulteriormente rafforzato le idee della destra sull’inutilità del sussidio. “C’è ancora qualche paladino che ha il coraggio di difenderlo?”, ha domandato la coordinatrice nazionale di Italia Viva, Raffaella Paita. “È una misura che ha prodotto buchi nei conti dello Stato. Si è cercato il consenso distribuendo mance e questo è il risultato. Impressiona vedere che sono coinvolti del diciottenni, ragazzi che dovrebbero studiare, lavorare, avere dei sogni. E invece ambiscono al rdc. È un disastro culturale”, ha concluso.
Anche la Ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone nei giorni scorsi aveva evidenziato la necessità di una commissione d’inchiesta per indagare sui mancati controlli ai percettori del sussidio. “È comprensibile che si voglia fare chiarezza su una misura che doveva sconfiggere la povertà e che non è riuscita nel suo intento, risultando talvolta assegnata anche a chi non ne aveva diritto e ne ha fruito per diverso tempo”, ha affermato.