Se si ingrassa dopo i 40 anni, il motivo è legato alle cattive abitudini più che al metabolismo. È il risultato di uno studio della Duke University (Carolina del Nord) e pubblicato giovedì su Science, che sfata alcuni miti: il metabolismo, la quantità di energia consumata ogni giorno dal nostro corpo, non rallenta con la mezza età o con la menopausa. Secondo la ricerca, il metabolismo si può dividere per tutte le persone in quattro fasi distinte della vita e rallenta per tutti dopo i 60 anni circa, senza differenze di consumo calorico tra uomini e donne. Lo studio, condotto da Herman Pontzer insieme ad altri ricercatori, ha esaminato quasi 6.500 persone, di età tra gli 8 giorni e 95 anni in 29 Paesi nel mondo.



L’esame ha determinato che le fasi del metabolismo umano sono quattro: l’infanzia, fino all’età di un anno, in cui il consumo di calorie è all’apice e supera del 50% quello degli adulti; la giovinezza, dall’età di un anno fino ai 20 anni, in cui il metabolismo rallenta di circa il 3% all’anno; l’età adulta, dai 20 ai 60 anni, in cui si mantiene stabile; l’anzianità, dopo i 60 anni, in cui diminuisce di circa lo 0,7% all’anno.



Lo studio sul metabolismo, le principali novità

Le novità principali sono che i ricercatori non hanno trovato differenze tra uomini e donne, mentre si è sempre pensato che le donne avessero un metabolismo più lento. Inoltre è stato riscontrato che il dispendio energetico dipendeva dall’età e non dal peso. Il rallentamento metabolico inizia intorno ai 60 anni. I risultati della ricerca potrebbero influire su alcune pratiche mediche, come la determinazione di dosi di farmaci per bambini e anziani, ma anche in termini di nutrizione.

Il metabolismo si misura in calorie ed è la somma di due fattori: il metabolismo basale e il metabolismo da lavoro. Il primo è il dispendio energetico a riposo (respirazione, battito cardiaco, circolazione del sangue, attività minima del sistema nervoso): brucia circa il 55-70% del fabbisogno calorico giornaliero ed è una funzione che varia in base a età, corporatura, genetica, sesso, stili di vita. Il secondo è la somma dell’energia spesa in movimento e per l’assimilazione dei cibi che varia a seconda dell’allenamento: brucia circa il 20-40% del fabbisogno giornaliero.