Modena, arrestato un 40enne con l’accusa di sextorsion, estorsione a sfondo sessuale ed istigazione al suicidio. Il fermo è avvenuto a conclusione di una indagine per il caso avvenuto nel 2023 del suicidio di un 50enne a causa delle richieste di denaro con il ricatto di diffondere immagini intime. L’uomo infatti aveva rivelato in alcune lettere lasciate prima di compiere il tragico gesto, che riceveva continui messaggi intimatori del tipo: “Paga o mostriamo i tuoi video“, sopraffatto dalle minacce quindi aveva deciso di impiccarsi nella sua abitazione lasciando un biglietto nel quale aveva anche scritto: “Non ce la faccio più a pagare“.



Dalle ricostruzioni della vicenda sembra che il colpevole non avesse agito da solo, ma che facesse parte di una vera e propria banda di criminali specializzati in questo tipo di reati. Per questo, come ha confermato il Gip, la stessa misura di custodia cautelare è stata applicata ad un cittadino ivoriano di 26 anni, destinatario delle stesse misure e attualmente ancora ricercato.



Suicidio dopo il ricatto sulle foto intime, arrestato 40enne con l’accusa di sextorsion e istigazione

Nel 2023 un 50enne di Modena si suicidò impiccandosi a causa dei ricatti a sfondo sessuale che riceveva continuamente. Nei messaggi venivano richiesti soldi per evitare la pubblicazione delle immagini intime che probabilmente aveva inviato sul web dalla sua fotocamera del cellulare mentre guardava un video porno. Dalle indagini sono emerse anche le comunicazioni che i truffatori inviavano, alle quali l’uomo rispondeva supplicandoli di smettere perchè non aveva più soldi per pagare. Un 40enne italiano è stato arrestato oggi con l’accusa di istigazione al suicidio ed estorsione aggravata e continuata.



Dalle ipotesi sembra che ci sia dietro una banda specializzata in questo tipo di reati noti come sextorsion. Che spesso nascono da truffe a sfondo erotico su internet nelle quali vengono istigate le persone ad inviare materiale privato per poi minacciarle e farsi pagare per evitare che le foto poi vengano condivise con i contatti della vittima o diffuse e pubblicate in altri siti.