«Viviamo sotto una tirannia e nemmeno ce ne accorgiamo…»: suona come “disilluso” il ragionamento portato avanti dallo storico ed esperto medievalista Franco Cardini, intervistato da “La Verità” per aiutare ad inquadrare i tempi complessi della modernità.
E invece è l’esatto contrario, quello di Cardini è un grido di “sveglia”, di “allarme”, per un Occidente che sembra altrimenti destinato a vedersi “diminuire” le libertà in nome di un’emergenza mondiale che non sembra avere mai fine (pur con le dovute, sensate, norme di contrasto ad una eccezionale e terribile pandemia globale). «Dov’è Dio oggi? Uno dei presupposti della modernità è la cancellazione dell’idea di Dio, e cioè la convinzione che la vita non abbia uno scopo. L’unico impegno reale dell’esistenza è quello di sancire le proprie pulsioni. Questo genera fenomeni distruttivi». Tra questi, Cardini elenca il crollo della natalità con numeri paurosi e che rischiano di portare la civiltà occidentale a semi-scomparire nel 2050: «È scomparso il senso verticale della vita, l’ascesa verso qualcosa. Ci resta una vita orizzontale: nascere, morire, e qualcosina da consumare nel mezzo».
IL REGIME ORWELLIANO E LA FALSA LIBERTÀ: PARLA CARDINI
Secondo lo storico cristiano, la nuova “religione” del politicamente corretto mondiale – che sfocia nel documento della Commissione Europa “contro” il Natale – non è altro che una minoranza che governa le masse mondiali, «Che ci costringe a inginocchiarci per le battaglie che gli fanno comodo, che banalizza il fascismo e il razzismo. Io, se proprio devo inginocchiarmi, lo faccio per i morti e i feriti sul lavoro, che hanno raggiunto numeri spaventosi». Ma il “politically correct” per Cardini non è altro che una conseguenza nella massima concertazione del potere globale nelle mani di pochi: «da tempo non siamo più guidati dagli Stati, ma da forze lobbistiche che si celano al nostro sguardo. I veri padroni non li conosciamo. Alla democrazia avanzata non restano che “avanzi” di democrazia». All’uomo non rimane che l’illusione di una “falsa libertà” che alberga nell’Occidente ‘liberato’ anche da Dio: «Pur avendo sconfitto la fame e buona parte delle sofferenze del passato, siamo come marinai naufragati in un mare tranquillo, in una notte senza luna e senza stelle», ribadisce lo storico, «la libertà autentica è solo se accompagnata dal senso del limite». Il concetto di voler “eliminare ogni tipo di limite” è l’esatto segnale che si è dominati da quella “falsa libertà” che ti fa pensare di poter controllare tutta la propria vita: «sotto una superficie di benessere si andava costruendo una società orwelliana. Una futura tirannia. Qualcuno temeva ci saremmo arrivati per la vecchia strada “totalitaria” o “sovietica”. Invece ci stiamo arrivando attraverso l’eccesso di individualismo, di politicamente corretto, e soprattutto per via di quella che papa Francesco ha chiamato “cultura dell’indifferenza”, che alberga in ciascuno di noi». L’Ue, le teorie gender, il climatismo ma non solo: “simboli” di questa nuova religione mondiale sono anche le restrizioni dovute al Covid-19, dal Green Pass a scendere: «i sistemi per affrontare la crisi fossero sbagliati: si basano su un groviglio di cavilli, di eccezioni e di barriere sociali per i non vaccinati, strumenti che a un certo punto sono inevitabilmente entrati in collisione con la realtà. La verità è che il governo non ha avuto il coraggio di imporre un vaccino obbligatorio per paura di prendersi le sue responsabilità».