Il gup di Roma ha condannato a due anni e 8 mesi, in rito abbreviato, un 40enne lombardo che aveva provato a contattare un sicario sul dark web per sfregiare l’ex. L’uomo, accusato di stalking aggravato e già finito ai domiciliari lo scorso 7 aprile, aveva assoldato un intermediario per sfregiare l’ex fidanzata con l’acido e costringerla sulla sedia a rotelle. Il 40enne aveva offerto 10mila euro in bitcoin, da consegnare in quattro rate, ma Procura e Polizia grazie anche al contributo di Europol, sono riusciti a intervenire in tempo.



L’inchiesta è stata condotta dal pm Daniela Cento e coordinata dal procuratore Michele Prestipino. L’accusa aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo. Secondo quanto emerso il 40enne voleva vendicarsi con l’ex fidanzata, una romana, che aveva interrotto la loro relazione durata oltre 2 anni. L’uomo, che non si dava pace per la fine dell’amore, aveva dato precise istruzioni al sicario per mettere in atto la vendetta. Il tutto, secondo i piani studiati in ogni mimino dettagli dall’uomo, doveva “sembrare una rapina”.



SICARIO SUL DARK WEB PRE SFREGIARE EX, IL CONTATTO

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, il 40enne, attraverso la rete anonima Tor, aveva contattato un gruppo chiamato ‘Assassins’, offrendo la somma di denaro in bitcoin, da consegnare in 4 pagamenti. Tramite un intermediario, l’uomo era riuscito a reclutare un sicario al quale aveva dato istruzioni. Al presunto intermediario contattato sul ‘dark web’ e convinto di restare anonimo, l’uomo “attraverso il ricorso al nickname ‘kijomu’ – scriveva il gip nell’ordinanza di arresto – chiedeva a un interlocutore di paralizzare una ragazza e di sfigurarle il volto con l’acido.



“La schiena spezzata per lasciarla paralizzata e acido in faccio per sfigurarla. Domani caricherò i bitcoin sul portafogli…voglio che resti paralizzata dalla schiena in giù e che vada sulla sedia a rotelle e le dovete gettare l’acido in faccia senza prendere gli occhi” le parole dell’uomo riportate nell’ordinanza del gip che ne ha decretato l’arresto. “Nutrivo una profonda rabbia nei confronti della mia ex fidanzata, motivo per il quale avevo pensato di lasciare un segno indelebile sul suo corpo”, aveva dichiarato l’uomo agli inquirenti.