Le piogge delle ultime settimane non devono indurre in errore: l’acqua piovana caduta non risolve la spada di Damocle della siccità che pende sul nostro Paese. I meteorologi prevedono un’estate molto calda, che seguirà a un inverno e una primavera complessivamente molto avari di precipitazioni.
E che il problema non sia di poco conto lo dimostrano le misure prese, in verità in extremis, dal Governo, che nei giorni scorsi ha indicato, dopo un confronto non facile, il nome del Commissario straordinario alla siccità. Il ruolo, che era stato definito dal Governo durante il Consiglio dei Ministri dello scorso 6 aprile, viene affidato a Nicola Dell’Acqua, Direttore di Veneto Agricoltura e coordinatore di tutti i progetti commissionati in Veneto contro l’emergenza idrica. Dell’Acqua estenderà quindi a livello nazionale le competenze già maturate sul piano regionale e avrà in particolare il compito di accelerare la realizzazione delle opere pubbliche contro la siccità, già previste dalla cabina di regia istituita da Palazzo Chigi sul tema.
Appena insediato, il nuovo Commissario – che rimarrà in carica fino alla fine del 2023, con possibilità di rinnovo per tutto l’anno successivo – ha potuto salutare con favore lo stanziamento da più di 100 milioni di euro messi a disposizione dal Mit per finanziare interventi urgenti sul fronte dell’acqua in cinque regioni. Un’iniziativa che il dicastero di Porta Pia definisce “la prima risposta, concreta, dopo aver verificato in tempi brevissimi i fondi disponibili e le necessità degli enti locali”, aggiungendo che “al momento, per la crisi idrica sono stati messi a disposizione fondi esclusivamente del Mit”.
A beneficiare della misura saranno, in primis, la Lombardia, dove per la realizzazione di nuove opere di regolazione del lago d’Idro è stata richiesta un’integrazione ai finanziamenti di oltre 33 milioni, il Veneto, che per i lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige dovrebbe ricevere 22 milioni di euro, e il Piemonte che per una variegata lista di azioni sul territorio potrà avere a disposizione 27,8 milioni. A seguire, l’Emilia Romagna e il Lazio, che si candidano a ottenere rispettivamente 13 e 6 milioni di euro.
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