In occasione della giornata mondiale dell’acqua il ceo di Suez in Italia Massimiliano Bianco, ex Ad di Iren ed ex dg di Acquedotto Pugliese e di Utilitalia , ha fatto il punto sui piani idrici previsti per il nostro Paese nell’intervista rilasciata su Milano Finanza. Importanti progetti sono sul tavolo, tra cui il Piano dell’Elba, il progetto riguardante le acque del Po e la joint venture con Acea per vendere i contatori smart. Tanta carne sul fuoco quindi nel breve periodo soprattutto a favore di interventi sull’acqua potabile.
Per quanto riguarda il piano dell’Elba si sta realizzando un impianto di dissalazione capace di trattare 80 litri di acqua al secondo. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2023, e l’avviamento sarà previsto già per marzo 2024. In questo modo l’isola potrà dipendere di meno dalla terraferma per le forniture di acqua, ricavando quindi acqua potabile dal mare. L’altro grande progetto previsto, come abbiamo detto, attiene il Po. L’obiettivo è quello dell‘ammodernamento e dell’estensione dell’impianto che serve Torino, il più grande in Italia. La capacità verrà portata da 2.500 a 3.500 litri al secondo. I lavori inizieranno già nell’estate 2023 e l’impianto entrerà in funzione, per la prima parte entro dicembre 2025, e per la seconda entro il 2028.
Fondi e sprechi: pareggiare il consumo di acqua potabile agli investimenti
Un ruolo fondamentale in questi progetti di efficientamento idrico sarà sicuramente svolto dai fondi Pnrr. Il Piano destina infatti 4 miliardi di euro alla tutela del territorio e della risorsa idrica. E tra fondi europei e nazionali si contano un totale di circa 8 miliardi di euro, di cui una parte sarà destinata alla produzione di acqua potabile dall’acqua marina.
Servono però anche ulteriori risorse per poter investire seriamente per implementare la disponibilità di acqua potabile soprattutto nel Mezzogiorno e nelle Isole. Come ha spiegato Bianco finora gli investimenti sono stati troppo ridotti a fronte dei consumi: “servirebbero dai 2 ai 3 miliardi in più ogni anno, anche se va sottolineato l’enorme passo avanti fatto dal 2012”. Massimiliano Bianco si è poi voluto soffermare anche sugli sprechi ancora diffusi in Italia. Il problema però sta trovando una soluzione nella digitalizzazione delle infrastrutture, capace di individuare perdite attraverso sistemi di intelligenza artificiale, evitando dispendi inutili di risorse, che potrebbero rivelarsi anche più costosi.