L’emergenza siccità in Italia è uno degli argomenti che è stato affrontato dal governo durante la visita ufficiale di Benyamin Netanyahu. Il primo ministro si è dichiarato “felice di poter dare una mano all’Italia” nel risolvere i problemi legati alla mancanza di risorse idriche. La collaborazione è pronta e da Israele verrà esportato il modello vincente di tecnologia che è riuscito a far fronte all’approvvigionamento dei cittadini sfruttando le acque reflue e la desalinizzazione. Partiranno anche molti investimenti dalle start-up israeliane che si occupano di trovare soluzioni innovative e sostenibili per l’irrigazione e questo potrebbe essere un grande aiuto soprattutto per il settore agricolo nelle regioni del Nord Italia, in primis in Piemonte, che sta affrontando una aridità senza precedenti.



Ora, alla luce anche dei nuovi accordi, partirà la cabina di regia fortemente voluta anche da Giorgia Meloni, che avrà l’obiettivo di trovare soluzioni a breve termine per le infrastrutture, utili ad arginare la dispersione di acqua preziosa. Ma, soprattutto, si punterà ad implementare nuovi modelli di impianti di trattamento e depurazione delle acque.



Trattamento acque reflue e desalinizzazione: il modello Israele contro la siccità

Quando si parla di crisi idrica, siccitàaridità del terreno non si può non guardare al modello di successo ottenuto nel campo della lotta allo spreco di acqua e al trattamento delle risorse disponibili, rendendole accessibili a tutti i cittadini, portato avanti grazie all’innovazione tecnologica sviluppata in Israele. Da anni, infatti, la politica dell’acqua fortemente basata sul risolvere problemi di approvvigionamento riesce a garantire la distribuzione di acqua potabile e per irrigazione anche in zone fortemente desertiche.



Come ricorda Il Messaggero, in un articolo dedicato proprio a questo tema, l’esempio israeliano da seguire permette di riciclare quasi il 90% delle acque reflue e destinarle all’agricoltura e di distribuire acqua potabile al 75% dei cittadini grazie agli impianti di desalinizzazione del Mediterraneo. Una tecnica che invece in Europa è ancora poco sviluppata, specialmente in Italia, dove pesano le sanzioni dell’UE proprio per non aver ancora abbastanza impianti di trattamento degli scarichi. C’è poi anche l’importante risorsa del mare. Con nuovi impianti di desalinizzazione, basati sulle nuove tecniche, si potrebbe infatti raggiungere una grande efficienza di distribuzione, anche nelle regioni più a rischio e dove presto si dovrà dichiarare lo stato di emergenza idrico.