Una storica siccità negli Stati Uniti sta di fatto cambiando il modo di lavorare degli agricoltori a stelle e strisce, e c’è chi è arrivato addirittura a smettere di coltivare e a vendere l’acqua in quanto gli rende di più. L’acqua, come riferisce il sito del Telegraph, è divenuta oggi il bene più prezioso, simbolo di una profonda trasformazione che sta colpendo soprattutto la costa ovest oltre oceano, la zona agricola storicamente più redditizia del paese.



Si tratta anche della conseguenza di anni di pompaggio di troppa acqua dalle falde acquifere, con i livelli di bacini idrici che stanno calando e le reti idriche che sono a rischio. Un danno non da poco, perchè, come accennato sopra, i prodotti agricoli della California (valore 50 miliardi di dollari), forniscono i due terzi della frutta e delle noci del paese, e più di un terzo delle verdure totali, ma entro il 2040 gli esperti stimano la perdita di 535mila acri di terreno, più di un decimo della superficie coltivata totale.



AGRICOLTORI USA VENDONO L’ACQUA: “OGNI VOLTA CHE AVVIENE UN PERIODO DI SICCITA’…”

E gli scorci di ciò che accadrà, come scrive il Telegraph, iniziano ad essere ben visibili già ora, con vaste distese di terre incolte e desolate per via della mancanza di acque: “Ogni volta che abbiamo una siccità, vedi un piccolo assaggio di che accadrà più frequentemente nel nostro futuro condizionato”, ha commentato Morgan Levy, professore specializzato in scienze e politiche dell’acqua presso l’Università della California, a San Diego. E così che l’acqua diventa ora di fatto il principale “prodotto” di molti coltivatori della zona, come ad esempio per il signor Flack, un produttore di riso della Sacramento Valley con un terreno di 30 acri, che ha preferito lasciare parte del suo appezzamento incolta, vendendo la sua acqua ai colleghi più a sud, dove la siccità è ancora più evidente. Il prezzo? 575 dollari per acro/piede, con un guadagno che di fatto è molto simile a quello proveniente dalla vendita del cereale.



AGRICOLTORI USA STANNO INVESTENDO MILIONI DI DOLLARI, MA NON BASTA

Gli agricoltori stanno investendo milioni di dollari per ripristinare le falde acquifere, stanno creando stagni, fossati, ritagliando il paesaggio, comprando dei terreni che possano assorbire la pioggia, ma “Non c’è proprio niente da fare”, ha spiegato Eric Limas, figlio di agricoltori che ora gestisce uno dei distretti irrigui più impoveriti, chiamato Pixley “I numeri non tornano”. Ellen Hanak, direttrice del centro di politica idrica presso il Public Policy Institute of California, ha aggiunto: “Questo è il più grande adattamento del sistema idrico che possiamo fare: portare più acqua nel terreno”, ma la luce in fondo al tunnel non si vede, e sono a centinaia le testimonianze di agricoltori in ginocchio. Anche questo, purtroppo, è uno dei grandi segni dello sfruttamento dell’uomo, con la natura che recrimina giustamente i suoi spazi.