La Sicilia sta iniziando a coltivare frutti esotici mentre il suo clima si sta tropicalizzando. Nei pressi della città di Giarre, circa trenta chilometri a nord di Catania, si trovano due ettari di terreno tolti dagli alberi di mandarino per coltivare l’avocado. “È un frutto di cui non sapevo molto e che non mi piaceva particolarmente – spiega Attilio Grassi al quotidiano francese La Croix –  ma abbiamo iniziato a capire che l’avocado cresce molto bene nella zona”.



Questa azienda agricola è una delle diverse realtà in Sicilia che stanno lasciando sempre più spazio alla coltivazione di frutti esotici. In Italia, la produzione di frutta tropicale è triplicata negli ultimi cinque anni, occupando 1.200 ettari tra Sicilia (che vanta più della metà della produzione nazionale), Puglia e Calabria. Anche a Palermo si assiste a una trasformazione simile in oltre 700 ettari destinati ai frutti esotici. Una superficie in continuo aumento, da confrontare con le decine di migliaia di ettari di coltivazioni di agrumi. Christian Mulder, professore di ecologia dell’Università di Catania interpellato da La Croix, sottolinea che “l’aria si riscalda, le temperature sono più alte. Non ci sono più le interstagioni caratteristiche del clima mediterraneo. L’estate inizia a maggio e termina alla fine di ottobre, con temperature molto elevate. L’inverno non è più un vero inverno, ci sono 20 gradi a gennaio. Le precipitazioni sono cambiate, oggi piove in due ore quello che normalmente precipita in diversi mesi”. Insomma, il clima della Sicilia si sta trasformando in quello del Brasile e della Colombia, spiega l’esperto, dove si coltivano frutti esotici quali mango, banane e caffè.



Frutti esotici, come sta cambiando la Sicilia: “gli agrumi soffrono tropicalizzazione”

Frutti esotici in Sicilia, l’avocado sta prendendo piede anche alle pendici dell’Etna. Qui si estendono 15 ettari di terreno che producono 400 tonnellate di avocado ogni anno, mentre la produzione dell’intera provincia raggiunge le 1.400 tonnellate annue. Un cambiamento che riflette non solo la tropicalizzazione del clima della Sicilia, ma anche un mutamento nei consumi alimentari.

Come ha riferito nel 2022 l’agenzi Ansa, in Italia il consumo di frutti esotici è raddoppiato tra il 2017 e il 2020, con l’avocado in cima alla lista delle vendite. In media costa tra 3 e 3,50 euro al chilo, rispetto ai 30-40 centesimi delle arance. Francesco Ancora, membro di un’associazione di etichettatura sentito da La Croix, spiega che “gli agrumi stanno soffrendo molto a causa della tropicalizzazione del clima. Non sono fatti per sopportare temperature così elevate in estate. E non c’è più l’alternanza tra freddo e caldo che stimola la loro crescita e che conferisce all’arancia rossa il suo sapore molto dolce”. Tuttavia, l’avocado richiede molta più acqua per la sua coltivazione. E il 70% della Sicilia è a rischio desertificazione.