Sicilia e Sardegna in zona gialla? Sarà questo l’interrogativo principale da sciogliere venerdì, quando il monitoraggio Iss dirà se tutta Italia riuscirà a scollinare agosto in zona bianca o se si riterrà necessaria l’introduzione di alcune misure restrittive per frenare la pandemia. Ricordiamo che i nuovi parametri fissati dal governo a luglio indicano al 10% la soglia di occupazione di posti letti in terapia intensiva da non oltrepassare per evitare il passaggio da zona bianca a zona gialla. La quota limite per i reparti ordinari è invece fissata al 15%, mentre l’incidenza non deve superare i 50 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. Quali soo i numeri delle due isole? Iniziamo a parlare della Sicilia, che in questa settimana è rimasta zona bianca per il rotto della cuffia: nella settimana dal 16 al 22 agosto, infatti, il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 9%, mentre i ricoveri hanno sfondato la quota limite toccando il 19%. L’incidenza è decisamente oltre i 50 casi, con 186,27 per 100mila abitanti. Avendo ampiamente superato il limite dei 50 nuovi casi per 100mila abitanti, ad evitare il passaggio della Sicilia in zona gialla è stato il fatto che il tasso di occupazione delle terapie intensiva non abbia superato il 20% e quello dei reparti ordinari il 30%.
SICILIA E SARDEGNA IN ZONA GIALLA?
E la Sardegna? Sarà in zona gialla a partire da lunedì? Rispetto alla Sicilia quest’isola ha forse più possibilità di farcela a restare in zona bianca. Secondo i dati Agenas, in Sardegna restano invariati i tassi di occupazione. Se viene oltrepassata la soglia per le terapie intensive (12%), in area medica la percentuale è del 10%. L’incidenza resta molto alta, con 144,26 nuovi casi per 100mila abitanti. Come riportato dall’Ansa, fino a ieri circa 30 posti letto separavano la Sardegna dalla zona gialla, nonostante l’Ats ne avesse recuperato altri 16 posti dal reparto di Cardiologia del Santissima Trinità di Cagliari. Massimo Temussi, commissario straordinario dell’Ares-Ats, ha spiegato: “Un dato confortante è che si sta allentando la pressione con una netta diminuzione sugli accessi al Pronto soccorso. I posti letto occupati ora sono 210 ma non si deve superare quota 240. E la zona gialla dipenderà dal saldo tra nuovi accessi e dimissioni. Un po’ di margine c’è, perché bisogna mettere nel conto anche le persone che ogni giorno lasciano gli ospedali“.