Mancano ancora alcune sezioni da scrutinare alle elezioni regionali in Sicilia. Nessun dubbio su chi sarà il prossimo presidente: l’erede di Nello Musumeci è Renato Schifani, candidato dal centrodestra. L’ex presidente del Senato ha sfondato quota 41%, staccando nettamente i rivali, da Cateno De Luca alla dem Caterina Chinnici, fino al grillino Nuccio Di Paolo.



Ma servirà ancora qualche tempo prima di arrivare alla proclamazione del nuovo presidente della Sicilia. Stesso discorso, inoltre, per l’insediamento dell’Ars. Come riportato dai colleghi di Gds, bisogna fare i conti con una serie di dati incompleti o errati trasmessi da alcuni Comuni: l’Ufficio elettorale regionale non può ancora procedere alla comunicazione definitiva della ripartizione dei seggi in tutta la regione.



Sicilia, scrutinio a rilento per errori

Come confermato dall’ufficio stampa regionale, mancano all’appello ancora 226 sezioni da scrutinare sulle quasi 5.300 totali. Criticità registrate nelle province di Agrigento (2, nel capoluogo), Caltanissetta (2 a Villalba), Palermo (6 a Marineo), Siracusa (215 tra Avola, Lentini, Noto e nel capoluogo); Trapani (1 a Misiliscemi).

Come evidenziato in precedenza, la proclamazione di Renato Schifani a presidente della Sicilia dovrebbe avvenire tra qualche giorno, ma comunque entro la fine della settimana. Servirà sicuramente più tempo per l’insediamento dei deputati nell’Ars. Lo scrutinio non è terminato ma non solo: servirà riverificare tutte le schede. Una volta confermata l’attribuzione dei seggi, la segreteria generale dell’Ars convocherà tutti gli eletti per l’accoglienza e per le procedure del caso, dalla foto di rito alla consegna del kit da parlamentare. Soltanto dopo sarà convocata l’aula per l’insediamento e l’elezione del presidente, dell’ufficio di presidenza e alle composizione delle commissioni parlamentari.