Inquietanti indiscrezioni sull’attività del gruppo Wagner in Italia. Come riportato da La Stampa, un mercenario russo in una conversazione la sorella del marzo scorso parlò di un’operazione segreta nel Belpaese, per la precisione in Sicilia. “Sì, spero di essere mandato in due destinazioni che sono ancora segrete, questa cosa resta tra me e te tra queste mura: la Sicilia, e Cuba”, queste le parole del militare Gleb nel dialogo con la sorella. La donna registrò tutto e ha trasmesso il file a Sonya Groysman e Olga Churakova, giornaliste russe indipendenti. Dichiarazioni di fuoco, prorve importanti sulla società guidata fino a qualche tempo fa da Prigozhin.



La Wagner e le attività in Sicilia

“All’inizio – racconta Gleb a sua sorella, riportando cosa succede al ritorno in Russia dall’Ucraina – la società cerca di risolvere le cose (cioè cosa fare dei mercenari) in modo del tutto pacifico, per loro è meglio così. Dicono “non ti preoccupare”. Per loro è meglio che passare ad altri metodi. Io ho firmato un contratto per un anno”, il lungo racconto del combattente della Wagner: “A me piaceva andare lì (in guerra con il Gruppo Wagner, nda.), la consideravo una giusta causa. Ma non sono stato colpito alla testa, non sono stato ferito, quindi esiste solo una possibilità abbastanza piccola che mi lascino continuare a lavorare per la Compagnia da qui (dalla Russia, nda.). Loro hanno un centro, che provvede ai pagamenti (si riferisce al centro Wagner a Pietroburgo, nda.) mi piacerebbe lavorare lì, ma prendono solo i reduci rimasti senza braccia, senza gambe, o con problemi di salute gravi. Insomma, persone per cui lavorare è importante per sopravvivere”.



Un racconto che precede il tentato golpe di golpe e lo schianto dell’areo in cui viaggiavano Evgheny Prigozhin e Dmitry Utkin, rispettivamente il fondatore e il cofondatore e comandante in battaglia di Wagner. Non è chiaro se le operazioni siano andate a monte, considerando il destino del gruppo, ma la rivelazione sull’operazione in Italia lascia grossa preoccupazione. E proprio in quei giorni, l’allarme del ministro della Difesa Guido Crosetto: “Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani”.

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