Lavorare per una transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili, inclusivi, equi, resilienti e favorevoli alla realizzazione del diritto a un’alimentazione adeguata per tutti. Questo l’impegno assunto al termine dei lavori del secondo Global Parliamentary Summit contro la fame e la malnutrizione ospitato nei giorni scorsi a Valparaiso, in Cile. L’assemblea – cui hanno preso parte oltre 200 parlamentari, 15 presidenti e vicepresidenti di parlamenti nazionali e regionali e organi parlamentari di 64 Paesi – ha sottoscritto un nuovo patto parlamentare globale per la trasformazione dei sistemi agroalimentari e la promozione del diritto a un’alimentazione adeguata per tutti.
Il Patto è il risultato di un momento di riflessione globale, che ha riaffermato l’urgenza di intervenire per porre fine alla fame e alla malnutrizione, sottolineando il ruolo cruciale che istituzioni e politici recitano nella trasformazione dei sistemi agroalimentari attraverso l’adozione di leggi, l’approvazione di bilanci pubblici e il monitoraggio dell’attuazione delle politiche pubbliche e degli impegni assunti dai governi. E non a caso, il documento prevede maggiore partecipazione e coinvolgimento dei parlamenti con l’obiettivo dichiarato di rafforzare l’impegno politico dando vita a iniziative concrete, azioni legislative, partenariati, senza dimenticare di agevolare stanziamenti di bilancio a favore di queste tematiche. E non solo. I parlamentari si sono infatti impegnati a dare conto dei progressi degli sforzi fatti per la trasformazione dei sistemi agroalimentari.
Sullo sfondo c’è poi l’azione della Fao: il testo richiede all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura di rappresentare un punto si riferimento e sostegno nel processo di sviluppo di nuove modalità tecniche per sostenere l’attuazione del Patto. Un passaggio importante perché, nella pratica, significa assistere nella revisione dei sistemi esistenti di raccolta dati e reporting, esplorare modi per sviluppare report globali, facilitare il sostegno e la cooperazione tra i parlamentari, sostenere le attività di sensibilizzazione e aiutare nello sviluppo delle capacità.
Infine, il Patto rivolge una precisa richiesta al Comitato per la sicurezza alimentare mondiale, cui richiede di istituire un meccanismo per la rappresentanza dei parlamentari che combattono la fame e la malnutrizione.
Il fenomeno rappresenta del resto un’assoluta urgenza per la politica. “La lotta alla fame e alla malnutrizione – afferma il deputato del Partito democratico, Fabio Porta, delegato della Camera dei Deputati al Summit – è ormai diventata un’emergenza assoluta, aggravata dal cambiamento climatico e dal moltiplicarsi dei conflitti in varie parti del mondo. Sicurezza alimentare e crescita sostenibile dovranno dunque essere centrali nell’agenda politica di tutti i governi. Un punto da cui deriva la responsabilità centrale dei Parlamenti come rappresentanti di popoli e nazioni”.
E da qui anche la centralità di appuntamenti come quello cileno. “Questo evento – afferma Mario Lubetkin, Assistente del Direttore Generale della Fao e Rappresentante Regionale per l’America Latina e i Caraibi – ha dimostrato che il primo incontro di parlamentari nel 2018 in Spagna non è stato un caso. In Cile è iniziato un processo che proseguirà negli altri continenti”. Lo stesso Patto siglato qui prevede infatti, che venga organizzato un terzo vertice parlamentare globale entro e non oltre 2026. Intanto, è atteso un pre-vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari a Roma il prossimo 26-28 luglio dove saranno presentati contenuti e richieste del ‘Patto di Valparaiso'”.
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