Il tema della sicurezza energetica torna d’attualità nell’Unione Europea. Tutto ha avuto inizio nel 2022, quando le importazioni di gas della Russia sono state di fatto abbandonate dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Fino al conflitto rappresentavano fino al 45% di tutte le importazioni di gas dell’Ue, e ovviamente questa mancanza ha creato una crisi dell’offerta che a sua volta ha provocato un aumento dei prezzi e quindi una conseguente crisi economica. Il picco dei prezzi si è registrato nell’agosto del 2022, quando si è raggiunto la cifra esorbitante di 339 euro per megawattora, una crescita di ben sei volte rispetto ai 51 euro/MWh dell’agosto del 2021, l’anno precedente.



A quel punto i Paesi dell’Unione Europea hanno iniziato ad elargire dei bonus per fare in modo che sulle famiglie ricadesse un minor impatto e in totale sono state circa 390 miliardi gli euro messi a disposizione dai vari governi soltanto nel 2022. Nel contempo l’Ue ha iniziato a diversificare gli approvvigionamenti e a fine dell’anno scorso i prezzi si sono stabilizzati raggiungendo quindi i livelli pre-crisi ad inizio di quest’anno.



SICUREZZA ENERGETICA E CORTE DEI CONTI UE: IL COMMENTO DI JOAO LEAO

João Leão, membro della Corte dei Conti europei che ha realizzato una nuova relazione in tema di sicurezza energetica, ha spiegato che: “La crisi scatenata dall’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina nel 2022 ha messo alla prova la resilienza dell’UE a un improvviso cambiamento dell’approvvigionamento di gas. Nonostante l’impennata dei prezzi e i significativi costi per le famiglie e per le imprese che ciò ha comportato, non abbiamo fortunatamente sperimentato una grave penuria di gas. Dato che l’UE dipende dal gas estero, non può mai adagiarsi sugli allori quando si tratta di sicurezza dell’approvvigionamento. E i consumatori non hanno alcuna garanzia in merito alla sua accessibilità economica, in caso di una futura grave penuria”.



Nel corso della crisi l’Ue ha mitigato la domanda di gas del 15 per cento, ma la Corte dei conti non è stata in grado di comprendere se questo calo sia dovuto a misure adottate o a fattori esterni come ad esempio l’inverno mite e il minor consumo di gas dovuto alla crisi economica. In ogni caso l’obbligo di riempimento di stoccaggio del gas in tutti gli stati membri è stato rispettato con l’obiettivo del 90 per cento di riserva che è stato addirittura superato.

SICUREZZA ENERGETICA E CORTE DEI CONTI UE: LA PIATTAFORMA AGGREGATEEU E IL CARBONIO

Fra le varie misure adottate in tema di sicurezza energetica anche la piattaforma AggregateEU con l’obiettivo di individuare un canale alternativo per gli scambi di gas anche attraverso la pratica degli acquisti congiunti, ma anche in questo caso non è stato chiaro individuare eventuali benefici apportati alle forniture. In vista del futuro prossimo la Corte invita l’Unione Europea a consolidare il quadro per l’accessibilità economica del gas, avvertendo inoltre che diversi stati membri sono ancora riluttanti a firmare degli accordi bilaterali di solidarietà, e ci sono alcuni Paesi che si dicono disposti addirittura a tagliare le forniture di gas a un Paese vicino in caso di emergenza.

Vengono inoltre sottolineati i progressi insufficienti per quanto riguarda la cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo del carbonio. In vista degli obiettivi climatici del 2050, la necessità di ridurre le emissioni di carbonio derivanti dal consumo di gas, sarà un elemento sempre più importante in materia di Unione Europea, non soltanto per quanto riguarda l’approvvigionamento di gas ma anche a livello di impatto ambientale.