Il problema della sicurezza stradale tra i giovani è ormai particolarmente serio. A risvegliare la querelle è stata la vicenda degli youtuber di Roma con la morte di un bimbo di 5 anni. Da lì l’attenzione si è fatta più accesa, rivolgendo lo sguardo all’aumento degli incidenti mortali che si è registrato negli ultimi anni, soprattutto a causa di una scarsa consapevolezza tra le nuove generazioni alla guida. Anche le autoscuole sono intervenute sul problema a La Nazione. In particolare è stato il segretario nazionale autoscuole Unasca, Emilio Patella, ad aver espresso quelle che, secondo lui, sono le molte criticità dei giovani alla guida, dalla necessità di aumentare le ore di guida per conseguire la patente all’esigenza di sottoporre gli stessi a corsi obbligatori sulla sicurezza stradale.



Oggi infatti per superare l’esame sono sufficienti 6 ore di guida, “un numero ridicolo a fronte di una media europea che supera le 20 ore.” Patella ha anche aggiunto: “conoscere i segnali stradali e rispondere in maniera esatta ai quiz non basta, Per guidare occorre una consapevolezza maggiore. Sarebbe necessario inserire la sicurezza stradale nel corso della patente e renderla obbligatoria.



ANCHE LE AUTO ELETTRICHE METTONO A RISCHIO LA SICUREZZA STRADALE

Sulla tematica della sicurezza stradale si è inserita anche la questione delle auto elettriche. Secondo sempre Emilio Pastella innanzitutto a poco valgono le misure che obbligheranno i neopatentati a non usare auto di grande potenza prima dei 3 anni dal conseguimento della patente. “Una misura efficace sarebbe l’introduzione della patente graduale come già avviene in Austria”. Qui infatti sono richiesti 2 anni prima di passare a macchine più potenti, ma allo scadere di questa tempistica i neopatentati sono sottoposti nuovamente ad un test di formazione.



Per quanto riguarda poi più strettamente le auto elettriche, che sembrano essere richieste soprattutto dai giovani, le difficoltà si accentuerebbero in materia di sicurezza stradale. Questo perchè, come afferma sempre Emilia Pastella, “il motore è sempre ‘in presa’ , basta accelerare e la macchina parte a razzo. L’accelerazione e la frenata vanno graduate meglio. Anche il trasferimento del carico in curva, soprattutto a certe velocità, è diverso”. Insomma, da quello che emerge anche per queste tipologie di vetture servirebbe un corso a sé per evitare che i neopatentati affrontino la guida con spericolatezza o comunque con impreparazione.