Nei giorni scorsi il ministero del Lavoro, durante un incontro con le parti sociali, ha illustrato il testo del decreto attuativo della cd “patente a crediti”, che definisce le modalità di presentazione della domanda, i contenuti informativi della patente stessa, le procedure per la sua sospensione cautelare nel caso degli infortuni più gravi e l’attribuzione, l’incremento e il recupero dei crediti. Il provvedimento ha accolto, secondo l’Esecutivo, o almeno ha provato a fare una sintesi “equilibrata” delle diverse sollecitazioni emerse dalle associazioni sindacali e datoriali che hanno partecipato al tavolo.



Il decreto, che deve essere ora firmato dal Ministro, conclude, quindi, la prima fase attuativa per la partenza dello strumento, prevista per il 1° ottobre 2024, e avvia le lavorazioni per la realizzazione del portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro per la gestione della patente a crediti.

Il rilascio della patente avverrà, infatti, tramite una procedura digitale gestita da un portale dedicato dell’Ispettorato nazionale del lavoro. I richiedenti dovranno dimostrare il possesso dei requisiti: iscrizione alla Camera di Commercio, adempimento degli obblighi formativi, possesso del Documento unico di regolarità contributiva, documento di valutazione dei rischi, certificazione di regolarità fiscale e designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione.



Il meccanismo di sospensione della patente, in particolare, è progettato per garantire che le imprese operino in conformità con le normative di sicurezza. La sospensione viene, quando necessaria, adottata dall’Ispettorato del lavoro in caso di infortuni gravi.

La legge, secondo la Cgil, rappresenta, tuttavia, un’occasione persa per dare vita a un vero sistema di qualificazione delle imprese, e non coinvolge tutti i settori, anche nell’applicazione della patente a crediti. Nonostante ciò considera utile gli avanzamenti previsti rispetto al passato come l’obbligatorietà della sospensione in caso di morte del lavoratore, il coinvolgimento del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst), il ruolo dell’ispettorato nella verifica del ripristino delle condizioni di sicurezza dopo la sospensione dell’attività. Rimane, in ogni caso, inaccettabile la concessione altissima dei crediti in partenza che rischia di vanificare l’efficacia del provvedimento.



Decisamente più positivo il giudizio, ad esempio, della Cisl, secondo cui il decreto accoglie molte delle richieste avanzate. Si introduce, infatti, almeno secondo il sindacato di via Po, una vera qualificazione delle imprese che pone al centro la piena tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, si rafforza il ruolo dei Rsl/Rslt che saranno avvisati dalle aziende dall’avvio di richiesta di rilascio della patente a crediti e si qualifica il coinvolgimento degli enti bilaterali di settore.

Si evidenzia, allo stesso tempo, come lo strumento da solo non possa bastare. Nei prossimi mesi, insomma, testeremo la bontà, e i limiti, della nuova “patente a punti” sul lavoro con l’auspicio che questa serva a limitare le (ancora troppe) morti giunte quando si è a svolgere il proprio dovere.

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