Ospite a Domenica In, Kabir Bedi ha concesso una lunga intervista a Mara Venier, intervistato eccezionalmente anche da Candida Morvillo, Barbara Alberti e Rossella Erra. Durante la lunga chiacchierata ha parlato del più grande dolore della sua vita, il figlio Siddharth morto suicida a soli 25 anni: “Lui era molto gentile, un buon uomo, non un violento. Soffriva di schizofrenia e per tre anni nessuno aveva capito bene cosa succedeva con varie diagnosi. Poi dopo un incidente in Canada era diventato violento. L’ho portato a Los Angeles per curarlo. Lui era molto intelligente ma ha perso la sua speranza ed ha preso la sua decisione dopo un discussione con me. Nel libro ho scritto un confronto tra un padre che vuole impedire al figlio di fare una cosa del genere.”



E subito dopo ha aggiunto: “Mi sento in colpa. Penso che ci sia qualcosa che avrei potuto fare per cambiare la sua mente. Non voglio che le persona perdono la speranza perché adesso le medicine sono molto più efficaci. Invece prima non controllavano alcuni effetti. Lui quando prendeva le medicine si sentiva come ubriaco e si sentiva meglio senza prenderle. Io dovevo forzarlo a prendere le medicine.”
(Agg. di Liliana Morreale)



Siddharth Bedi era il figlio di Kabir Bedi e della sua prima moglie Protima Bedi: è morto nel 1997, a soli 25 anni, per suicidio. La decisione di togliersi la vita è arrivata in virtù delle sofferenze provocategli dalla schizofrenia depressiva. Non è stato semplice per l’attore affrontare il lutto. “È il più grande dolore che esiste”, ha affermato nel corso della sua partecipazione al Grande Fratello Vip. I genitori erano a conoscenza della malattia che da tempo affliggeva il ragazzo, ma non sono riusciti a fare nulla per evitare il drammatico epilogo.

“Non sono riuscito a convincerlo a continuare a vivere, nonostante abbia condotto una grande battaglia”, ha raccontato ancora l’ex Vippone con qualche rammarico e senso di colpa. “Mi sono chiesto spesso perché ho fallito”. Poi però ha compreso anche che in quegli anni non c’erano le cure attualmente disponibili. È per questo motivo che l’attore vuole divulgare la sua storia personale per fare capire a coloro che ne stanno vivendo una simile che è possibile continuare a sperare in una svolta. 



Schizofrenia depressiva, la malattia di Siddharth Bedi

La schizofrenia depressiva, la malattia che ha portato al suicidio Siddharth Bedi, il figlio di Kabir Bedi, crea un forte disagio personale. I sintomi infatti sono la perdita del contatto con la realtà talvolta anche con allucinazioni e deliri, difficoltà nel linguaggio e nel comportamento e deficit cognitivi. Il venticinquenne era un ragazzo intelligente, tanto che si era laureato in Informatica, ma il disturbo lo ha pian piano portato ad essere sempre meno lucido. “Da quel momento non ha accettato di avere un problema”, ha ricordato il padre.

I comportamenti problematici di Siddharth Bedi sono diventati sempre più frequenti. L’apice è stato raggiunto quando ha avuto un episodio di violenza ed è stato fermato dalle forze dell’ordine. La diagnosi ufficiale è arrivata proprio in quel momento, dopo tre anni di buio. Anche dopo che Siddahrth è stato affidato alle cure dei medici, tuttavia, la situazione non è cambiata, poiché rifiutava di prendere le medicine. Infine, il suicidio.