Kabir Bedi a Verissimo si commuove quando ricorda il figlio Siddhart, morto suicida in seguito ad una malattia che non è riuscito a tenere a bada: la schizofrenia. “Il dolore di un genitore che perde un figlio è il più grande del mondo. La cosa più difficile è il senso di colpa, perché ho fatto una grande battaglia negli ultimi mesi della sua vita per prevenire il suicidio. E quando è successo è emersa la parte di dolore e il senso di colpa, chiedersi dove ho fallito e se potevo fare altro per salvarlo. Mi chiedo perché non sono riuscito a dargli speranza nella lotta alla schizofrenia“.
Sulla lotta alla malattia del figlio Siddarth, Kabir Bedi ricorda i momenti più duri: “E’ una battaglia difficile perché la persona che vedi non è quella che tu ricordi, qualcosa è cambiato per quella persona. Per tre anni non sappiamo cosa è successo dentro di lui, non sapeva dove era il problema. C’è stato poi un incidente“, racconta Bedi. “Era diventato violento e otto poliziotto lo avevano catturato. Lui aveva l’illusione di tante cose. Dopo questo incidente i dottori hanno detto che era schizofrenico, ma fino a quel momento non lo sapevamo. Lui non accettava questa malattia, questo è il grande problema. Non accettando il problema non prendono le medicine. Oggi le medicine sono migliori, c’è più speranza rispetto a quei tempi”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Schizofrenia, la malattia di Siddharth Bedi alla base del suicidio?
Siddharth è il figlio di Kabir Bedi morto suicida a 25 anni. Un dolore atroce quello vissuto dall’attore di Sandokan che ha dovuto dire addio al figlio nato dal primo matrimonio con Protima Bedi. Il figlio, piccolo genio con tanto di Laurea in Informatica, si è tolto la vita a Los Angeles a causa della schizofrenia. A confessarlo è stato proprio l’attore: “mio figlio Siddharth si è tolto la vita perché era schizofrenico. Questa è una malattia terribile perché ha effetti su persone giovani, geniali. Nessuno sa quali sono le cause, non esistono le cure. All’epoca le medicine per tenerla sotto controllo non funzionavano molto bene. Lui sentiva che nulla aveva più significato, non sentiva più il sapore del cibo. Quello che vedeva in televisione o che leggeva sui libri non aveva più senso. In un momento di lucidità, mi ha detto che voleva togliersi la vita”.
Non solo, l’attore ha sottolineato di aver cercato in tutti i modi di aiutarlo a combattere questa malattia: “ho parlato con lui, e ho chiamato la squadra di prevenzione suicidi a Los Angeles. Ma alla fine, lui ha deciso di togliersi la vita, perché non poteva più vivere così. Bisogna rispettare la sua decisione. Oggi le cure e la prevenzione sono migliori”.
Kabir Bedi: “mio figlio Siddharth era il numero uno”
La morte di Siddharth, figlio di Kabir Bedi, è un dolore che non passa nella vita dell’attore. “Non c’è dolore più grande per un genitore che perdere un figlio. Il momento più bello che ricordo è quando si è laureato, era il numero uno al mondo. Quel giorno era molto felice, dopo qualche mese è cambiato. Prima abbiamo pensato alla depressione, poi ci siamo resi conto che era schizofrenia. Non soffrono solo le persone malate, anche le loro famiglie soffrono molto. Durante quegli episodi non era mio figlio, era un’altra persona” – ha rivelato l’attore, che nonostante siano passati diversi anni, ha ancora il cuore infranto. ”
“Avevo 3 figli, ora ne rimangono 2. Ho perso mio figlio Siddharth, soffriva di schizofrenia. Non c’è dolore più grande della perdita di un figlio, questa tragedia è ancora più grande quando questo figlio è brillante. La schizofrenia è una malattia incredibile perché colpisce soprattutto tra i 20 e i 25 anni, soprattutto uomini, persone molto sensibili” – ha detto l’attore a Domenica In.