ALLARME BOMBA NELL’UNIVERSITÀ PER STRANIERI A SIENA: EVACUATO L’ATENEO PER ACCERTAMENTI DELLA DIGOS

Pomeriggio di tensione a Siena con l’allarme bomba scattato all’Università per gli Stranieri dopo il ritrovamento di un biglietto in un ascensore dell’Ateneo diretto da Tomaso Montanari: immediata l’evacuazione imposta dalle forze dell’ordine per far giungere gli artificieri e verificare che vi siano davvero gli ordigni annunciati nel messaggio anonimo comparso nel primo pomeriggio.



Il rettore Montanari, di concerto con le autorità, ha fatto evacuare l’edificio facendo uscire in modo ordinato studenti, docenti e personale da tutte le aule: a quel punto sono entrate in azione le forze dell’ordine con la Digos in testa per verificare l’eventuale “falso allarme bomba”, elemento ormai dato per appurato in serata non essendo ancora stati trovati effettivi ordigni.



IL BIGLIETTO, LE BOMBE AI PIANI E L’ALLARME TERRORISMO: CHE COS’È SUCCESSO

Secondo quanto raccontato dalle autorità appena dopo l’ingresso nell’Università degli Stranieri a Siena, il biglietto trovato in ascensore da alcuni studenti avvisava della presenza di «un ordigno a ogni piano dell’edificio». Per ore il piazzale Rosselli ha ospitato docenti e studenti, usciti di corsa dopo l’allarme bomba scattato nel primo pomeriggio.

Al momento in cui vi scriviamo sul posto davanti all’Università per gli Stranieri – situata molto vicina alla stazione ferroviaria della città – sono in corso gli accertamenti della squadra mobile e della Digos di Siena. In un primo momento per molti sembrava si trattasse di una esercitazione e invece rapidamente si è venuto a sapere del messaggio sulla presenza, presunta, di una bomba ad ogni piano. Quanto bastava dunque per far scattare l’allarme generale: «Rapidamente è arrivata sul posto una volante della Polizia. Solamente dopo le ore 18 alcuni studenti sono stati fatti rientrare nell’edificio affinché potessero riprendere gli zaini e gli oggetti che avevano lasciato nelle aule al momento dell’evacuazione», spiega “Il Corriere di Siena” citando fonti dirette dell’Università.