Dopo i numerosi casi registrati nel Regno Unito ma anche a Milano e in Lombardia, esplode il problema sifilide anche negli Stati Uniti. Come si legge sul sito di Sky Tg24, il dipartimento della sanità ha deciso di istituire una task force per far fronte all’incremento importante di casi di sifilide, una malattia infettiva che si trasmette prevalentemente per via sessuale.



Stando al report annuale diramato dall’agenzia federale sanitaria dei Centers for Disease Control and Prevention, nel corso dell’anno 2022 sono stati ben 217mila i casi di sifilide registrati, di conseguenza si tratta di un incremento su base annua del 17 per cento, ma soprattutto una crescita dell’83 per cento rispetto al 2017, cinque anni prima. Inoltre, sempre secondo il rapporto a stelle e strisce, si è registrato un incremento del 30 per cento dei casi di sifilide congenita che solitamente avviene quando una mamma incinta con la sifilide trasmette l’infezione al proprio feto. Secondo i dati raccolti, come si legge ancora su SkyTg24.it, nel 2022 le persone che sono state colpite da una malattia trasmessa sessualmente sono state due milioni e mezzo, ma a differenza di alcune infezioni che hanno registrato un andamento piatto, la sifilide è in netta crescita, così come dimostrato dai dati precedenti.



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Si tratta di numeri a dir poco preoccupanti visto che, secondo gli addetti ai lavori, dati di questo tipo in merito all’infezione genitale, non si vedevano da diversi decenni, rischiando di riportare indietro gli Stati Uniti di quasi ottant’anni. Gli americani pensavano infatti di aver sconfitto l’infezione batterica dopo il boom di casi registrato negli anni ’40 e ’50; con la diffusione di maggiori informazioni, la presa di coscienza e la messa in commercio dei preservativi, alla fine la sifilide era via-via scomparsa.



Negli anni ’90 era stato quindi lanciato un piano nazionale di prevenzione che aveva portato a buoni risultati, ma negli ultimi anni la tendenza si è piano piano invertita, forse anche per via di un minor uso del preservativo e in contemporanea l’aumento del consumo di farmaci che possono indebolire l’apparto, rendendolo quindi più suscettibili a patologie di questo tipo.