Malattie credute scomparse, come la gotta, lo scorbuto, la scabbia e la sifilide in realtà sono ancora persistenti. E in alcuni casi sono addirittura in aumento. In Francia, i Centri gratuiti di informazione screening e diagnosi delle infezioni sessualmente trasmissibili ha segnalato 3.300 casi di sifilide nel 2021. Si tratta di cifre forse sottovalutate, poiché la notifica di questa malattia non è più obbligatoria ed è probabilmente sottodiagnosticata, a causa della natura polimorfa dello stadio secondario.
I medesimi Centri francesi hanno anche lanciato l’allarme gonorrea, con 13.800 casi solo nel 2021, un’esplosione forse spiegata con le restrizioni dovute alla pandemia. Anche per la gotta, la “malattia dei re”, associata a una dieta troppo ricca e a un eccesso di alcol, “la sua prevalenza è in aumento in tutti i ceti sociali, in particolare nei paesi sviluppati (5% negli Stati Uniti negli Stati Uniti, 4% nel Regno Unito), e sta comparendo in Paesi dove mai esistito prima (Cina, Africa)” come ha illustrato il reumatologo Pascal Richette (Clinique de la Goutte, Hôpital Lariboisière, Parigi) al quotidiano Le Figaro. Il ritorno della gotta potrebbe essere spiegato con l’aumento dell’obesità, del diabete e dell’uso di diuretici, cioè di quei fattori che contribuiscono a un aumento dell’acido urico nel sangue.
Ritorno di malattie scomparse, rischio “importazione”: tubercolosi, difterite e…
Tra le malattie mai scomparse del tutto e che stanno tornando in auge, la tubercolosi. In Europa, la Francia è all’ottavo posto con 7,7 casi su 100.000 abitanti. I più colpiti sono i senzatetto, i detenuti e le persone nate al di fuori del Paese. Contro la tubercolosi, inoltre, il vaccino non più obbligatorio è in grado di fornire appena il 50% di protezione contro le forme polmonari, tuttavia è altamente efficace contro le forme gravi. Una malattia dunque favorita dalla povertà, così come lo scorbuto, che una ricerca del 2012 ha stimato presente nel 10% della popolazione più povera, e la scabbia che secondo Santé publique France è aumentata del 10% tra il 2002 e il 2010, colpendo 328 abitanti su 100.000 nel 2010.
Altre malattie ritenute scomparse potrebbero invece tornare passando per altri Paesi. È il caso della difterite, di cui “una trentina di casi” nel 2022, “soprattutto nelle forme cutanee meno gravi (ulcere che guariscono male), sono stati riferiti in persone che erano state vaccinate” come spiega a Le Figaro Sylvain Brisse, direttore del Centro nazionale di riferimento difterico e direttore del Centro nazionale pertosse.