Sigfrido Ranucci sta per riprendere il comando di Report, il programma che conduce con successo su Rai 3 e che ritornerà domani sul piccolo schermo. “La novità è che potremmo intitolare la trasmissione ‘Report ai tempi del Coronavirus’: questa epidemia sta ‘contagiando’ enormemente il nostro lavoro”, ha anticipato a Sorrisi. “A causa delle restrizioni geografiche e di potenziali intervistati che risultano positivi al virus da un momento all’altro”, ha aggiunto, “dobbiamo rivedere continuamente il nostro piano di lavoro“. La trasmissione infatti ruota attorno alle inchieste fatte sul campo dagli inviati, che per causa di forza maggiore dovranno ridimensionare tutto. Oggi, domenica 29 marzo 2020, Sigfrido Ranucci sarà inoltre ospite di Da noi… a ruota libera, in onda su Rai 1 a partire dalle 17:35. In quest’occasione farà il punto della situazione sul Covid-19, mentre non è escluso che il suo programma sceglierà invece di focalizzarsi su tutte le problematiche emerse a causa del virus. “Con la globalizzazione abbiamo ceduto ad altri Paesi parti strategiche della produzione“, ha sottolineato, “pensiamo alle bombole di ossigeno: l’Italia non le fabbrica e adesso, nell’emergenza, scarseggiano perchè dall’estero non arrivano”. Dal suo punto di vista, anche Ranucci vive in continuo allarme. Per il conduttore non è semplice gestire una squadra che conta 43 persone, fra inviati e staff. “Se uno solo risulta positivo al virus”, ha affermato, “si chiude baracca“. Per ora può solo augurarsi che una volta superata la pandemia, si dia il via ad un netto miglioramento da e per gli italiani.



Sigfrido Ranucci, l’inchiesta I reclusi di Wuhan

Sigfrido Ranucci ha voluto analizzare da vicino l’aria che si respira a Wuhan, grazie all’inchiesta I reclusi di Wuhan, che il suo Report ha trasmesso nella giornata di ieri. Per realizzare il servizio, il conduttore e la sua squadra sono andati negli ospedali cinesi per scoprire come la popolazione sia sopravvissuta al Covid-19. “Mettiamo in evidenza le dinamiche utilizzate per contenere il contagio“, ha detto di recente a Lo Specialista, “hanno adottato misure davvero straordinarie”. Per il conduttore quindi l’imperativo di stare a casa diventa ancora più essenziale. “Non solo perchè lo dicono le istituzioni”, aggiunge, “perchè noi non abbiamo altra strada per poter uscire da questa emergenza sanitaria. L’Italia non è pronta ad affrontare una pandemia e lo stesso vale per tanti altri Paesi”. Senza nulla togliere che alcune misure adottate dalla Cina appaiono eccessive agli occhi di Ranucci. Anche se in fin dei conti il Paese è riuscito proprio grazie agli interventi drastici ad uscire dall’emergenza. “Altri, e mi riferisco alla Corea”, prosegue, “hanno utilizzato i tamponi di massa. Noi abbiamo i decreti della Presidenza del Consiglio… non abbiamo neanche i mezzi per tutelare chi ci deve tutelare dal contagio. Non siamo stati in grado di proteggere i nostri cari nè chi deve curarci“. Punto interrogativo quindi sulla prossima ripresa dell’Italia, ancora in ginocchio a causa del Coronavirus. L’unica strada, secondo Ranucci, è l’isolamento: solo così si potrà interrompere la trasmissione del contagio. Punto interrogativo anche sulla possibilità che Report chiuda la sua nuova stagione. Ranucci e la sua squadra infatti hanno dovuto interrompere tutto, visto che l’emergenza è scoppiata un mese prima che il lavoro venisse concluso. “Ci stiamo impegnando”, afferma, “ma noi non facciamo un talk con i collegamenti via Skype. Noi facciamo 120 minuti chiusi. Non è semplice”.

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