Sigfrido Ranucci, noto giornalista e conduttore della trasmissione di Rai Tre, Report, sarebbe indagato per minacce. La procura di Roma lo ha infatti iscritto nel registro dopo la denuncia dell’esponente di Forza Italia, Andrea Ruggieri, e si parla di atto dovuto, come scrive Repubblica. La vicenda sarebbe scattata l’8 febbraio di quest’anno, quando Ruggieri racconta di aver ricevuto da Ranucci dei messaggi WhatsApp, definiti dallo stesso «I messaggi contengono insulti diffamatori, minacce e allusioni sul possesso di dossier», come si legge su Open citando Repubblica.



“L’antefatto – aggiunge Open Online – è la storia del dossier anonimo su presunte molestie sessuali perpetrate da Ranucci nei confronti di alcune colleghe. Si parla anche di pagamenti irregolari”. Ranucci viene completamente assolto dopo istruttoria interna dell’audit Rai ad aprile, ma lo scontro si è di fatto consumato.



SIGFRIDO RANUCCI INDAGATO PER MINACCE VIA WHATSAPP: “ATTO DOVUTO”

Sigfrido Ranucci non ha commentato per il momento la notizia dell’indagine nei suoi confronti per minacce, ritenendola «un atto dovuto dopo la denuncia annunciata» dal deputato di Forza Italia Andrea Ruggeri, così come fatto sapere dal sito dell’agenzia Adnkronos citando fonti vicine al giornalista. Inoltre lo stesso conduttore di Report avrebbe sottolineato con il suo entourage che «l’autore della denuncia è lo stesso che ha reso nota una lettera anonima rivelatasi completamente falsa al vaglio dell’audit aziendale e della procura. Comunque – avrebbe concluso Ranucci con i suoi – io, a differenza di molti di quelli che mi attaccano, ho fiducia nella magistratura».



Pare che il presentatore del programma di Rai Tre, si sarebbe sfogato con i suoi collaboratori per l’assenza, «di fronte ai continui attacchi al lavoro della redazione», di voci «che sottolineino il lavoro fatto nell’ultimo anno con l’aumento di 1,5% di share anche a fronte dell’aumento del numero delle puntate». Vedremo come proseguirà questa vicenda e se eventualmente giungerà anche il commento del parlamentare forzista Ruggieri.