La variante inglese del covid sta facendo schizzare alle stelle i contagi e nel contempo, infettando anche i più giovani, categoria che fino a pochi mesi fa sembrava quasi immune dall’epidemia. Crisanti aveva profetizzato un incremento dei contagi fino a 40 mila al giorno, e se non siamo ancora arrivati a quella cifra, poco ci manca, e significative saranno in particolare le prossime giornate.



La cosa certa è che la variante inglese del covid non è più pericolosa rispetto al ceppo originario, ma semplicemente più contagiosa. Proprio per questo ci si potrà difendere dalla stessa, ma mettendo in pratica qualche accortezza in più: «Due metri sono meglio di uno – spiega al quotidiano Repubblica Carlo Signorelli, professore di Igiene al San Raffaele di Milano – non è un valore tassativo, anche un metro e mezzo può essere sufficiente. L’ importante è sapere che maggiore è la distanza, minore la quantità di virus con cui potremmo entrare in contatto. Un solo metro, con una variante così contagiosa in giro, rischia di non bastare».



SIGNORELLI: “LE FFP2 NON LE RENDEREI OBBLIGATORIE, MEGLIO LE CHIRURGICHE”

In merito alle mascherine da indossare, secondo Signorelli non sono necessarie le Ffp2, come invece imposto obbligatoriamente in Austria e Germania: «Le Ffp2 sono mascherine professionali pensate per chi lavora accanto a pazienti infetti. Usarle nella vita di tutti i giorni non è necessario. Consiglierei invece il passaggio dalle mascherine di comunità a quelle chirurgiche. Le prime non hanno alcun tipo di certificazione. Possono avere i livelli di protezione più vari. Le chirurgiche invece hanno standard validati. Almeno sui mezzi pubblici, nei negozi e negli spazi chiusi frequentati mi affiderei a loro. Sono ottimi strumenti di protezione, se ben indossate coprendo anche il naso. Non a caso sono state rese obbligatorie da subito sui voli aerei». Mascherine che Signorelli consiglia anche ai bambini: «Dovrebbero indossare, e correttamente, le mascherine chirurgiche al posto di quelle di comunità, quando sono a scuola e giocano insieme». E rimanendo in tema bambini, come non parlare delle scuole: «Un metro e mezzo sarebbe meglio, ma non vedo soluzioni. Le scuole sono quello che sono. Dove la quota delle varianti è alta, purtroppo non c’ è altra soluzione che chiudere». Infine un consiglio sulle buone pratiche da adottare fra le mura di casa: «Non condividere piatti, bicchieri, posate e tanto meno gli spazzolini. Fare attenzione anche alle federe e agli asciugamani usati per il viso. Aprire le finestre il più possibile. Se entra un ospite, tenere sempre le mascherine».

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