Alfonso Signorini, lettera infuocata sul settimanale CHI: dal politicamente corretto a Daniela Collu
Nel nuovo numero del settimanale CHI, Alfonso Signorini ha pubblicato una lunga lettera nella quale ha parlato della deriva del politicamente corretto e ha detto la sua sul caso Daniela Collu.
Dure le parole di Signorini, che nella lettera ha così esordito: “Care lettrici, cari lettori, quando ci accorgeremo che il politicamente corretto, nuovo mantra ideologico dei nostri tempi, è peggio del fascismo sarà troppo tardi.” E ancora: “Siamo stati privati non solo della nostra libertà individuale di azione e di pensiero, ma perfino del rispetto e del buon senso, il che è pericolosissimo e assai preoccupante.”
Signorini contro Daniela Collu: “Fossi il mio editore la caccerei a calci nel sedere!”
La lettera di Signorini, che assume i connotati di un vero e proprio sfogo, continua sul tema ‘politicamente corretto’, avvalendosi di esempi: “Viviamo in un Paese in cui uno spot in cui si raffigura una madre che stira e fa il bucato viene ritirato dalla tv perché considerato misogino. Un Paese in cui si deve scrivere ‘caxxo’ per non ledere le coscienze, in cui non si può più fischiare dietro a una bella donna per paura di essere denunciati per stalking dai carabinieri.”
È a questo punto che il giornalista e conduttore del Grande Fratello Vip cita la Collu, lanciandole sul finale un duro attacco: “Lo stesso Paese in cui una certa Daniela Collu, autrice della Mondadori, che pubblica un suo libro con Mondadori, che guadagna fior di soldi con Mondadori, nei suoi profili social augura la morte a Silvio Berlusconi, che lotta per la vita in un letto di terapia intensiva, e nessuno dice nulla. Dove sono gli intellettuali di sinistra? I paladini del politicamente corretto? Quelli che si indignano per qualsiasi cosa?” E conclude: “fossi il mio editore la caccerei dalla Mondadori a calci nel sedere, ma Marina Berlusconi per fortuna è una signora e temo non mi dia retta!”.