Pierpaolo Sileri è d’accordo con l’ipotesi di procedere con la proroga dello stato di emergenza. «Sicuramente un’estensione è necessaria, credo che almeno tre mesi saranno necessari. Lo vedete dal numero dei contagi, da ciò che accade all’estero», ha dichiarato il sottosegretario alla Salute al Tg2 Post. Il mondo nel frattempo è cambiato, è tutto a rischio, e bisogna tenerlo presente quando si viaggia: «Fino a due anni per andare in un Paese esotico ci si informava prima di partire sul vaccino che serviva, sulle norme da seguire. Oggi dobbiamo farlo per il pianeta intero, che è a rischio, dobbiamo regolarci di conseguenza prima di partire». Il Passenger locator form (Plf) è, dunque, di straordinaria importanza per garantire spostamenti in sicurezza e per il contact tracing.



Pierpaolo Sileri si è detto poi contrario all’obbligo vaccinale per gli insegnanti: «Fin da subito ho detto di no, perché è un numero esiguo. Il numero assoluto sembra alto, sono 215-220mila, ma rappresentano il 15% di tutta la popolazione degli insegnanti. Ma non sono distribuiti in equale modo, sono concentrati in 3-4 Regioni e per quelle sarà un problema garantire le lezioni in presenza».



L’APPELLO DI SILERI AI DOCENTI NON VACCINATI

Pierpaolo Sileri ha mandato un messaggio tramite il Tg2 Post al personale scolastico non vaccinato. «Il vero problema è per loro. L’obbligo al medico serve per proteggere i pazienti che non possono essere vaccinati e che rischia di uccidere. Invece per i docenti il problema: i bambini non sono vaccinabili, quindi la scuola sarà un serbatoio virale e loro potranno infettarsi. Quella sarà la pandemia che osserveremo, quella dei non vaccinati».

I numeri cresceranno già dalla prossima settimana secondo il sottosegretario alla Salute. «Sicuramente i casi sono tra più giovani, ma capiterà qualche anziano. Anche qualche giovane andrà in terapia intensiva. Andarci oggi avendo un vaccino dato gratuitamente è una follia dopo 130mila morti. Vacciniamoci tutti, non solo per la protezione di comunità, ma anche per noi stessi». Ed è la stessa riflessione che rivolge ai docenti che non si sono sottoposti ancora alla vaccinazione.