Non è la prima volta che il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri solleva posizioni in aperta distanza dalla linea del Governo e del suo stesso Ministero (il caso “amici-congiunti” è il più eclatante) ma con l’ultima double intervista a “La Verità” e intervento in tv a “Non è l’Arena” il medico M5s non ci è andato giù molto leggero sulle dinamiche interne al Comitato Tecnico Scientifico. «Serve più comunicazione all’interno del ministero e soprattutto con chi è parte del Comitato tecnico scientifico» attacca il viceministro tra i primi a rimanere contagiati dal coronavirus all’inizio della pandemia in Italia. La sua critica parte però da lontano e mette nel mirino il direttore generale del Ministero, il piddino Giuseppe Ruocco: «non si tratta di un problema personale», chiarisce Sileri nell’intervista al quotidiano di Belpietro, «Io ho sempre un ritardo nel sapere cosa accade nel Comitato, nel capire di cosa si discute e come. E non è qualcosa che dovrei chiedere».



Il viceministro spiega che la stessa cosa accade anche per l’altra sottosegretaria alla Salute, la dem Sandra Zampa «abbiamo ottenuto, non le dico quanto ci è voluto, di poter inserire degli osservatori durante gli incontri del Cts». Non delle “spie” ma dei semplici osservatori che possano poi riportare elementi e documenti fondamentali nell’agire e nelle deleghe di Sileri e Zampa: ma proprio questo iter, specifica il medico grillino, «non va certo bene».



SILERI ATTACCA ANCHE IN TV “SAPUTO DEI CONTAGI DA TV”

Pierpaolo Sileri spiega poi come ufficialmente gli atti del Ministero e del Comitato Tecnico non sono secretati, peccato però che non si riesce praticamente mai a leggerli per lui che è il viceministro di Roberto Speranza: «Ruocco è sparito dal comitato scientifico. Lui doveva fare da trait d-unione. Sa come ho saputo dei due pazienti cinesi ricoverati a Roma? Dal telegiornale. Sono tornato a casa e mia moglie me l’ha detto. Lei mi ha detto: ci sono due infetti e non mi dici nulla? Ma io non sapevo nulla. Le informazioni sulla mia scrivania non arrivano. Le devo inseguire. Il plasma e quant’altro. Non è una cosa normale». Sono parecchi i temi che nelle scorse settimane – e ancora in questi giorni – sarebbero fondamentali da sapere per capire poi i provvedimenti da prendere, ma di fatto i canali vengono “cristallizzati”: «Se io da medico leggo quel testo sulle autopsie, non capisco nulla. Il 7 maggio a Bergamo hanno fatto le analisi contro il parere del ministero. Da medico, mi sento di dire che abbiamo commesso un reato».



Di Speranza non ne parla direttamente ma si può ben intuire come i rapporti non siano idilliaci visti tutti questi problemi interni al Ministero: a “Non è l’Arena” ha poi confermato il tutto, aggiungendo «Il segretario generale del ministero della Salute su due mesi ha fatto un mese e mezzo di assenza: c’è qualcosa che non va». Quando però la giornalista de La Verità gli confida che potrebbe a questo punto “pagare” per queste parole contro il Governo, Sileri fa spallucce: «Mi dicevano: ‘Non sono secretati ma non puoi leggerli’. Un perfetto comma 22, mentre in Italia si moriva a centinaia e purtroppo abbiamo ancora tante perdite» e poi ancora «Io penso a chi deve trovare una cura e deve poter fare il suo lavoro in santa pace e con tutti gli strumenti possibili – conclude il viceministro – Queste sono cose serie su cui non ci si può permettere tentennamenti o indecisioni».