SILERI SU GREEN PASS E RICHIAMO VACCINI: DOBBIAMO MODIFICARE LE RESTRIZIONI
Secondo il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, sia il green pass quanto il vaccino andranno a breve ripensati se l’emergenza, come sembra, dovesse di fatto scemare. A spiegarlo è stato lo stesso, intervistato stamane dai microfoni de Il Fatto Quotidiano: “Rimodulerei il green pass in coincidenza con la fine dello stato d’emergenza il 31 marzo – dice l’esponente grillino – non dico di farlo scomparire. Come si deciderà più avanti. Bisogna rimodularlo e allungarlo per chi ha fatto la terza dose e per i guariti, ma su base scientifica. Quando, ce lo dirà il virus”.
E ancora: “Rimodulerei anche, salvo che emerga una variante più cattiva, i richiami in funzione delle fasce d’età con più rischi, ma solo quando nelle terapie intensive saremo a un livello molto più basso di pazienti Covid. Spero in primavera. Prima ridurrei l’isolamento per i positivi asintomatici. Ottimo sperimentare l’autotest per i trivaccinati come fa l’Emilia-Romagna”. Negli scorsi giorni aveva fatto discutere un’affermazione rilasciata da Sileri a La7 (“renderemo difficile la vita ai non vaccinati”), e oggi ha chiarito: “Mi riferivo ai no vax, ai complottisti a quelli dei microchip e delle vignette sui lager, non a chi non si vaccina perché ha dei dubbi o ha paura e magari aspetta ascoltando questi santoni, si prende il virus e rischia di morire”.
SILERI E I PAZIENTI RESPINTI DAGLI OSPEDALI: “ECCESSI INACCETTABILI”
Sui casi dei pazienti respinti agli ospedali perchè privi di green pass, Sileri parla di “eccessi inaccettabili, come per la donna incinta che non aveva il tampone, non è entrata in ospedale e ha perso il bambino. L’alleggerimento del green pass sarà necessario anche per evitare che la burocrazia soffochi l’esigenza clinica. Ad esempio, colui che ha avuto il virus, ha fatto due dosi e si è ripreso il virus, dovrà essere svincolato dalla tempistica dei richiami, dobbiamo andare verso una vaccinazione personalizzata in base alle indicazioni scientifiche. Dovremo poter dire a chi ha un elevato titolo anticorpale che è già immune e lo rivedremo tra sei mesi”.
Sileri chiude l’intervista parlando dei dati sulla mortalità da covid, invocando maggiore chiarezza: “Da noi il conteggio avviene in base alla scheda Istat in cui anche il Covid viene inserito, bisognerebbe chiarire se è primum movens o concausa di morte. A ogni modo, da noi come in altri Paesi, c’è un eccesso di mortalità superiore ai dati ufficiali Covid, specie durante la prima e la seconda ondata. Abbiamo un 17% di morti fuori dagli ospedali, probabilmente molti nelle Rsa sopra i 90 anni o negli hospice con patologie neoplastiche non più guaribili: non sempre il Covid ha determinato l’evento. Servono dati completi anche per non prestare il fianco alle teorie complottiste”.