Cambiare i parametri della zona gialla, legandoli ai posti in terapia intensiva, e modificare i divieti. Questi sono i primi interventi che secondo Pierpaolo Sileri bisognerebbe fare per prepararci all’aumento di causi previsto nelle prossime settimane. E che si accompagnano ovviamente al Green pass. «Il passaporto vaccinale non è un lockdown mascherato, bensì un modo per non richiudere mai più nulla», precisa il sottosegretario alla Salute nell’intervista rilasciata a Libero. Ad esempio, bisognerebbe attivarlo per chi va al ristorante o al cinema, ma solo nelle regioni gialle, come alternativa alla chiusura di queste attività. Per Sileri è l’unico modo per non fare passi indietro. E a chi lo contesta, definendolo uno strumento liberticida, ricorda che è già in vigore in Italia per accedere alle Rsa, per partecipare ai matrimoni e andare allo stadio, quindi in realtà si tratterebbe di estenderlo.
Anche se il contagio progredisce e per fine mese l’Italia rischia di avere 10mila casi al giorno, non siamo vicini all’inizio di un nuovo incubo secondo Sileri. In primis, perché «i nuovi infetti vaccinati non si ammalano gravemente», inoltre il coronavirus circola soprattutto tra i giovani, che non patiscono gravi effetti. «Sono certo che aumenteranno i ricoveri, ma anche che gli ospedali non collasseranno, perché credo nella vaccinazione, e ormai il 36% degli italiani ha ricevuto già due dosi, quindi è immunizzato».
SCUOLA, SILERI “DAD SE PROF NON SI VACCINANO”
Pierpaolo Sileri a Libero ha parlato anche della campagna vaccinale, sconsigliando di rimandare la profilassi a settembre per non rinunciare alle vacanze. «Io non lo farei, perché si rischia di trascorrere le ferie in quarantena». C’è poi chi teme che i vaccini non proteggano dalle nuove varianti: «Invece è proprio l’opposto: chi non si vaccina consente al virus di variare. Chi si vaccina invece ferma la circolazione e favorisce lo spegnimento del virus, proprio come accade con l’influenza, che sparisce dopo aver colpito un certo numero di persone». Il sottosegretario alla Salute ne ha soprattutto per i no vax, a cui ricorda che la scienza lavorava alla tecnologia a mRNA da una decina d’anni. «È un vaccino che ha una notevole e complessa ingegneria molecolare ma solo chi non sa nulla di medicina può pensare che interferisca con il nostro dna».
La paura, dunque, non è razionale: «Solo dei ciarlatani possono dire una cosa simile. Il vaccino invia al corpo un messaggio già presente nelle cellule e fa un lavoro passivo, non c’è alcuna interferenza con il sistema genetico». Per quanto riguarda invece le scuole, visto che gli under 12 non possono vaccinarsi, è importante per Sileri che gli adulti si vaccinino per evitare che il coronavirus dilaghi nelle classi. «Il professore che non si vaccina rischia più di tutti. Obbligarlo non si può, ma se l’intero corpo docente non si sarà immunizzato a settembre si ripartirà con la didattica a distanza. Non ovunque, ma da molte parti sì».